La cosiddetta “riforma Cartabia”, un testo che ha nel suo intento quello di velocizzare i tempi della giustizia in Italia, ha ottenuto due importanti voti di fiducia alla Camera. Ora si attende la votazione finale alla Camera (3 agosto in serata) per poi attendere il via libera al Senato.
Una riforma assolutamente necessaria, soprattutto se consideriamo il fatto che il nostro Paese è stato più volte sanzionato dall’Unione Europea proprio per i tempi eccessivi in cui si articolano i processi. “La giustizia deve essere radicalmente modificata, e va fatto subito, soprattutto per tutelare le fasce più deboli, che necessitano di risposte celeri e spesso non possono permettersi di attendere anni. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Pensiamo ad una donna che desidera separarsi da un marito violento, i tempi della giustizia sono tutt’altro che ragionevoli. O anche a quei genitori, il cui ex partner è fuggito in paesi senza estradizione portando con sé i figli minori. Possiamo chiedere loro di avere pazienza e aspettare anni? Io ogni giorno mi interfaccio con queste situazioni e, purtroppo, ogni giorno riscontro tempi non ragionevoli”.
Una riforma chiesta a gran voce dalla maggior parte di chi opera nel settore ma che, per fare davvero la differenza, deve tenere conto di molteplici fattori e delle reali necessità di avvocati e magistrati.
Secondo l’Avvocato Ruggiero, la giustizia odierna andrebbe rivista alla luce di 12 importantissimi punti:
- Inserire immediatamente un manager con esperienza che collabori con i presidenti di sezione per l’organizzazione delle sezioni stesse, in modo da coordinare e gestire il lavoro di cancellieri e giudici;
- Estendere l’orario lavorativo dei giudici, coprendo dal lunedì al sabato e con delle rotazioni per la domenica;
- Inserire più magistrati, a secondo delle necessità degli organici, come prospetteranno i manager assunti, dopo l’esame particolareggiato delle sezioni, e organizzare più concorsi possibili, anche semestrali;
- Incrementare le competenze dei cancellieri, il loro numero ed estenderne l’orario lavorativo, aumentando parallelamente anche il loro stipendio;
- Inserire altre figure per lo smaltimento e lo scarico delle procedure, in modo da tenere i fascicoli, sia cartacei (che dovranno scomparire) che telematici, sempre in ordine e regolarizzati nelle scadenze;
- La gestione e la disciplina dei Giudici affidarla a un nuovo organo composto da magistrati, avvocati, professori, tutti in pensione, che possono svolgere con imparzialità il loro compito celermente e con equidistanza;
- Considerare le udienze on line la regola e gestirle su una piattaforma comune, facile da gestire e celere, con regole semplici;
- Stabilire la necessità della presenza solo per le udienze per cui c’è realmente bisogno ai fini del processo;
- Sentenze emesse entro 30 giorni improrogabilmente, e in caso di mancato deposito penalizzazioni per i giudici per la loro carriera. Sentenze subito con motivazioni complete, soprattutto nel penale;
- Provvedimenti di urgenza emessi entro 48 ore, in mancanza penalizzazioni per la carriera del giudicante;
- Errori commessi da chi giudica a carico del giudicante che sosterrà di tasca propria il pagamento della polizza assicurativa;
- Esami per i magistrati con una prova psicologica per comprendere se si abbiano le capacità necessarie e le sensibilità per poter svolgere un lavoro tanto complesso.
- Prevedere un Tribunale unico della Famiglia.
“Solo andando a intervenire su questi punti non ci sarebbe più necessità di una giustizia stragiudiziale. Questa è la sfida reale del futuro. Concludo ponendo una domanda: perché da anni non si riesce a ottenere una giustizia celere, applicando regole che nelle società private e multinazionali esistono già e con risultati evidenti? Credo che questo sia un interessante spunto di riflessione, io le mie conclusioni le ho già tratte” conclude l’Avvocato Ruggiero.