Giustizia: adesione quasi plebiscitaria nei Tribunali e nelle Procure della Repubblica allo sciopero dei magistrati onorari indetto dalle principali associazioni di categoria, tra cui Federmot, Unagipa e Angdp.
Protestano contro la mancata riforma dei decreti “Orlando” varati nella scorsa legislatura, che stanno per mettere in ginocchio la giustizia civile e penale.
Le forze di Governo si erano impegnate, nel contratto giallo-verde, a un forte rilancio della categoria; ma l’iniziativa legislativa langue e sarebbe intenzione del Ministro Bonafede confermare gli stanziamenti previsti dal suo predecessore, limitando a tre impegni settimanali l’apporto dei giudici e e dei PM onorari.
Si tratta di 5.000 professionisti già formati e pronti a evadere l’arretrato giudiziario e dare supporto continuativo alla magistratura di ruolo, che in Italia è sottodimensionata rispetto agli altri Paesi occidentali.
La scelta dell’attuale esecutivo di mantenere in regime part-time per tali professionisti non può che condannare l’Italia a rimanere in eterno all’ultimo posto della graduatoria OCSE.
Un bel regalo alla criminalità e un bel problema per imprese e cittadini che vorrebbero far valere i loro diritti in giudizio.
Gli effetti delle attuali disfunzioni sono state stimate da Mario Draghi nell’ordine di diversi miliardi di euro, mentre la riforma della magistratura onoraria costerebbe appena 100 milioni, riassorbibili con il recupero delle imposte di registro delle sentenze in attesa di essere assegnate a un giudice onorario a tempo pieno.
Raimondo Orrù
Presidente Federmot