Su più di 1.500 rifugiati ucraini arrivati in Italia intervistati, quasi due su tre hanno una formazione universitaria e più della metà sono alla ricerca di un impiego. Nel 40% dei nuclei familiari è presente una persona con vulnerabilità.
Sono solo alcuni dei dati che emergono dal sondaggio di analisi socioeconomica della popolazione ucraina arrivata in Italia da febbraio 2022, realizzato dall’UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, in partnership con INTERSOS e con la collaborazione della Protezione Civile e disponibile online.
I risultati del sondaggio vogliono rappresentare una fotografia parziale della comunità di rifugiati ucraini giunti in Italia attraverso l’analisi dei bisogni dei nuclei familiari, le prospettive dei rifugiati sul territorio, le vulnerabilità ed i bisogni specifici, il livello di studi ed il profilo lavorativo degli adulti, l’accesso all’istruzione e le conoscenze linguistiche dei minori, l’accesso ai servizi e alla sanità, ed infine le percezioni sul processo di integrazione.
Fra i dati principali emerge che il 72% degli adulti intervistati possiede una formazione universitaria. Il 39% degli adulti in età lavorativa parla inglese ed il 30% parla italiano.
Fra gli adulti in età lavorativa, il 63% è alla ricerca di impiego, l’11% lavora attualmente in Italia e il 7% sta attualmente svolgendo un lavoro a distanza. Prima di essere costretti ad abbandonare il proprio paese erano prevalentemente impiegati in tre settori: 1) attività commerciali, retail e grande distribuzione; 2) business, amministrazione aziendale, risorse umane e finanza; 3) educazione e formazione.
Il 21% dei minori in età scolare non è iscritto alla scuola in Italia.
Il 39% dei nuclei profilati include almeno una persona con vulnerabilità. Il 25% delle persone riporta almeno una tra le vulnerabilità indicate (condizione medica specifica, disabilità, in carico presso ospedale, donna incinta). Tra i vulnerabili, il 24% dichiara di essere disabile.
Il 45% degli adulti ha una percezione positiva del proprio percorso di integrazione finora, il 47% non ha una opinione, il 9% ha una percezione negativa.
L’esercizio di profilazione si è svolto nel corso di tre settimane tra novembre e dicembre 2022 ed ha raggiunto 1.531 persone in 667 nuclei familiari, sia rifugiati ucraini ospitati nella rete di accoglienza che rifugiati in sistemazioni autonome, principalmente a Roma, Milano e Napoli.