Il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale” è stato diffuso dal Ministero per la Transizione Energetica (MiTE) (1). A breve ci sarà una campagna di informazione.
Crediamo che, incluse quelle che comporterebbero una qualche spesa per il cittadino, sia di facile e semplice realizzazione. Quello che deve scattare è lo spirito civico… quello che purtroppo in genere è abbastanza assente quando lo stesso comporta il varco della soglia della propria abitazione e/o la modifica delle proprie abitudini.
Già si leggono in giro alcune opposizioni che, per esempio, dicono che in ospedale non si può abbassare la temperatura di un grado. O altrettanta problematicità per abbassare la temperatura in alcuni uffici pubblici, gli stessi dove, spesso, il caldo è tale che per chi vi è dentro in modo duraturo è sempre opportuno tenere aperte le finestre… Ognuno, nel pubblico e nel privato, avrà le sue motivazioni che, se analizzate in questo contesto, non possono che apparire assurde, fino al ridicolo. Per far sì che questa assurdità si superi, crediamo sia importante che le autorità non si comportino come hanno fatto nei primi mesi (e non solo) della pandemia del covid, quando:
– si multavano le persone che sgambavano a 250 metri da casa invece dei 200 consentiti oppure erano in luoghi totalmente isolati (anche in mezzo alla natura) ma sempre oltre i metri consentiti;
– si facevano volare i droni per un – improbabile quanto impossibile – controllo di chi commetteva violazioni del lockdown;
– si multavano le persone perché la spesa fatta al supermercato non era considerata di prodotti indispensabili; etc etc… una serie di “amenità burocratico-istituzionali” che hanno reso buffe e incivili istituzioni e gli agenti addetti al rispetto delle norme.
Occorre creare un clima di fiducia e partecipazione basato sul riconoscimento dell’intelligenza e del rispetto civico di ognuno. Non una sorta di Stato di polizia, ma di diritto, socialità e rispetto.
Prima di tutto, quindi, occorre che mai debba essere prevista una multa, ma solo un’ammonizione che, magari alla terza violazione, faccia scattare una lievissima e simbolica sanzione. Certamente ci sarà chi ne approfitterà, ma crediamo che il prezzo da pagare per questi incivili sia molto più basso di quanto costerebbe a tutti la eventuale reiterazione del clima da forca dei primi mesi del covid.
Le indicazioni per i cittadini sono semplici e di facile realizzazione.
Le norme:
– limitazione delle temperature a 17 gradi (con tolleranza di 2 gradi) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, oppure a 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) per tutti gli altri edifici, anche residenziali;
– limiti di esercizio degli impianti termici: 15 giorni in meno (8 giorni di posticipo delle accensioni, 7 giorni di anticipo degli spegnimenti), con riduzione di 1 ora della durata giornaliera di accensione (tale durata dipende dalla zona geografica di competenza); Le indicazioni a costo zero per i cittadini:
– riduzione della temperatura e della durata delle docce,
– l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo,
– l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno,
– l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico,
– il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione,
– spegnimento o inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza,
– non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, etc
– riduzione delle ore di accensione delle lampadine Le indicazioni per i cittadini con piccoli investimenti:
– sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti,
– sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti,
– installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas,
– installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda,
– sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led
Vincenzo Donvito Maxia