“Non chiedere mai per chi suona la campana a morte. Essa suona per te”. Così, parafrasando il titolo del celebre romanzo di Ernest Hemingway, possiamo approcciarci alla vicenda del progetto dello stadio della Roma nella Capitale.
In sintesi, tangenti per costruire il nuovo stadio della Roma.
Ne sono coinvolti diversi esponenti di partiti e del M5S.
Ricordiamo cosa diceva Luigi Di Maio, a proposito dei politici indagati: colpevoli a prescindere. Ricordiamo cosa diceva Luigi Di Maio a proposito di un ministro indagato per abuso di ufficio? Via in cinque minuti! Tribalismo politico e istituzionale, utile per attivare la peristalsi intestinale dei trogloditi di turno.
Adesso, Luigi Di Maio, la sindaca Virginia Raggi e il ministro Danilo Toninelli ripetono all’unisono: chi sbaglia pagherà. La frase, opera dell’ufficio comunicazione del M5S, sottintende la teoria delle mele marce, operazione già effettuata con i candidati del M5S alle ultime elezioni che, una volta eletti, dovevano dimettersi, ma che ora sono ben piantati nei loro scranni parlamentari.
Da questa vicenda Luigi Di Maio, capo politico del M5S, ministro e vicepresidente del Consiglio, dovrebbe apprendere una lezione: le leggi si rispettano, tutte e, a maggior ragione la carta fondamentale, cioè la Costituzione, che all’articolo 27, recita: L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Vale, anche, per gli attuali indagati. Tutti.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc