Roma: La Questura commemora l’agente Claudio Graziosi, vittima dei nuclei armati proletari nel 1977

Roma – Lo scorso 22 marzo è ricorso il 48° anniversario dell’uccisione della Guardia di P.S. Claudio Graziosi. Questa mattina, in occasione della cerimonia di commemorazione, il Questore di Roma, a nome del Capo della Polizia, ha deposto una corona d’alloro presso il sottopasso di via Giovanni Volpato dove, per la ricorrenza, è stata apposta da parte del comune di Roma, una targa integrativa in ricordo del sacrificio della Guardia di P.S. Claudio Graziosi. Claudio Graziosi fu ucciso il 22 marzo 1977 da un terrorista dei NAP (Nuclei Armati Proletari) a bordo di un autobus dell’ATAC.

In servizio presso il IV Reparto Celere di Napoli, era stato aggregato nella Capitale per servizi di ordine pubblico. Alle ore 23:00 di quella sera, libero dal servizio, si trovava a bordo di un autobus della linea 27 dell’ATAC, che percorreva Viale Trastevere verso Monteverde. In uno dei passeggeri, una giovane donna bionda, riconobbe Maria Pia Vianale, una pericolosa terrorista evasa da poco dal carcere di Pozzuoli. Claudio Graziosi si avvicinò allora all’autista e, dopo essersi qualificato, gli chiese di dirigersi verso il più vicino posto di Polizia – il comando della Polizia Stradale di via Volpato – nei pressi dell’attuale Distretto San Paolo.

I passeggeri iniziarono a protestare e Graziosi dovette qualificarsi nel tentativo di bloccare la donna. In quel frangente, un secondo terrorista dei Nap, Antonio Lo Muscio, giunse alle sue spalle, attingendolo alla schiena con un colpo di pistola. I due terroristi fuggirono in direzione del ponte ferroviario di via Portuense. Decine di equipaggi di Polizia e Carabinieri concorsero alle loro ricerche. Il successivo 1° luglio i terroristi rimasero coinvolti in un conflitto a fuoco dinanzi alla chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma. L’uomo venne ucciso, mentre Maria Pia Vianale fu arrestata insieme ad un’altra terrorista, Franca Salerno.

Oggi, alla presenza delle Autorità civili, militari e alla presenza dei familiari e dei colleghi di Claudio, è stata ricordata, ancora una volta, l’importanza di mantenere vivo il ricordo del sacrificio degli appartenenti alle Forze dell’Ordine per tutelare le istituzioni democratiche e contrastare le strategie della lotta armata.