“La risposta dell’Italia all’ennesimo attacco spionistico russo deve essere determinata e senza reticenze. Si revochino le onorificenze concesse dal nostro governo ai ministri russi e si annullino anche i contratti stipulati per l’acquisto del vaccino Sputnik V”, così in una nota il segretario Massimiliano Iervolino, la tesoriera Giulia Crivellini e il presidente Igor Boni di Radicali Italiani.
“In tutti i suoi vent’anni di vita, Radicali Italiani non ha mai smesso di additare sia al mondo politico sia all’opinione pubblica la costante minaccia rappresentata ai confini dell’Unione Europea dal nuovo zar Vladimir Putin. Nei vent’anni del suo regime, Putin ha attuato sia una politica di aggressione militare di cui hanno fatto le spese nell’ordine Cecenia, Georgia ed Ucraina, ma anche Siria e Libia, sia una politica di aggressione spionistica ed informatica alle democrazie occidentali, per indebolirle, per metterle le une contro le altre, per allentare e mettere in discussione l’alleanza con gli Stati Uniti. Forse il nuovo corso della politica estera USA sta aprendo gli occhi anche a chi, in Italia, non voleva né vedere né sentire. Il 5 settembre scorso abbiamo chiesto formalmente sia al Presidente Mattarella sia al ministro Di Maio di revocare l’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Stella d’Italia” conferita ai cittadini russi Mikhail Vladimirovich Mishustin, primo ministro della Federazione Russa e Denis Manturov, ministro del Commercio e dell’Industria della Federazione Russa con decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2020 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21/07/2020). Non abbiamo avuto nessuna risposta, neppure quella dettata da cortesia istituzionale. Ora, dopo il “caso Biot” ma anche dopo il “caso Navalny”, sia la Presidenza della Repubblica sia la Farnesina non possono più fare finta di nulla e devono revocare quelle vergognose onorificenze. Come su fatto, per esempio, per quella assegnata dal Presidente Napolitano al dittatore siriano Assad. Infine chiediamo alla Regione Campania di annullare il contratto stipulato per l’acquisto differito del vaccino Sputnik V perché il provvedimento autorizzativo della società committente Soresa (Determinazione del Direttore Generale n. 60 del 24 marzo 2021) contiene dichiarazioni palesemente e gravemente false. Ci riferiamo al seguente passaggio del provvedimento suddetto: “… la Commissione europea ha formalmente comunicato, in data 11 febbraio 2021, che gli Stati membri e le Regioni possono procedere a negoziazioni dirette per la conclusione di contratti intesi all’acquisizione di dosi vaccinali ancora non ricomprese nella strategia comune …”. Chiediamo al Presidente De Luca di esibire copia del provvedimento della Commissione Europea citato. Quel provvedimento non esiste e, quindi, l’autorizzazione a stipulare il contratto con i russi per Sputnik V si basa su presupposti inesistenti. Può e deve essere revocata in regime di autotutela”, concludono.