SABRINA RENNA: IL NO AL PONTE NEL NOME DEL PRIMA SI FA IL RESTO

“Nelle ultime ore non sono pochi quelli che sono tornati alla carica sostenendo che il ponte sullo stretto rappresenti un’opera costosa e inutile. Invero, sul Ponte sullo Stretto si dicono tante cose. Una vera: al ponte va accompagnata l’alta velocità e le infrastrutture in una regione che, dall’unità, sconta un deficit di collegamenti esiziali per lo sviluppo.

A parte la Napoli Portici, dai Borboni in avanti, prima con la monarchia e poi con la repubblica, il mezzogiorno ha pagato un conto salato per la mancanza di una rete viaria adeguata. Partendo dalle rotaie insufficienti, per anni altrove (vedasi la Gran Bretagna) il simbolo dello sviluppo. Ricordiamo i dati. Già quando il paese nasce, nel 1870, a sud c’erano appena 99 km di ferrovia contro gli 850 di Piemonte e Liguria. La storia è proseguita così. Con la Salerno Reggio Calabria e le strade siciliane simbolo della incompiutezza del mezzogiorno.

L’alta velocità come miraggio, terra promessa mai realizzata. È fuor di dubbio che vadano risistemate le strade e introdotta l’alta velocità. In Sicilia e nelle altre regioni. Dopodiché non è un vantaggio di poco, realizzando il Ponte sullo Stretto, che il paese guadagni 6 miliardi di euro l’anno. Non è poco collegare la nostra isola a Roma in sole 5 ore (altro che bonus per il caro voli!). Francamente il No al ponte, nel nome del ‘prima si fa il resto’, si giustifica solo con la difesa indefessa di interessi economici e consorterie che perderebbero vantaggi vitalizi. Dalla sua fondazione Raffaele Lombardo e gli autonomisti hanno lottato per la realizzazione dell’opera. È tempo che si faccia”.

Lo dichiara Sabrina Renna, ex consigliere comunale di Acireale ed esponente Mpa.