<<Abbiamo più volte segnalato delle situazioni non condivisibili in relazione all’amministrazione dell’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro. Una gestione poco trasparente e che non ha raggiunto, certamente, i risultati sperati. Bisogna tener ben presente che l’aumento di transhipment è la conseguenza dell’impegno e della costante attività posta in essere dai terminalisti e di tutti gli attori portuali. Tanto è vero che il 2 gennaio 2023 si dovrà ricordare perché alle 8 del mattino sono state registrate, in contemporanea, ben diciassette navi attaccate lungo le sue banchine.
Ma, Gioia Tauro non può essere soltanto ed unicamente un sistema di trasporto merci concentrata nelle funzioni di trasbordo di container. Vi è un retro porto che potrebbe, veramente, dar decollare la Calabria ed il sud, ma non si hanno notizie di interventi o di una possibile pianificazione. Anzi, non sembra che l’A.P. abbia nemmeno approvato un dovuto piano regolatore. Ma, a parte tali considerazioni, certamente molto rilevanti, non può non commentarsi negativamente quello che è accaduto in questi ultimi mesi. Dal ritardo nel segnalare il problema Ets, alla rimozione dell’incaricato all’anticorruzione, alla censura di questo atto da parte dell’ANAC, alle dimissioni del segretario generale Prezioni, alla convocazione dell’organismo di partenariato delle Risorse del Mare in ritardo e senza consegnare la documentazione all’Uniport e a Unindustria, che ne hanno contestato la validità sia per la mancata concessione dei termini minimi per come previsti dalla leggee sia perché non è stata trasmessa la documentazione. Con l’evidente non partecipazione degli stessi.
E’ valida tale riunione? Anche su questo si dovranno eseguire i dovuti accertamenti e, comunque, indipendentemente dalle possibili e gravi violazioni di legge, bisogna prendere atto che vi sono una serie di irregolarità che potrebbero mettere a rischio la corretta attività dell’organismo. Sul punto, appare indispensabile una dovuta riflessione, specialmente da parte degli organi di controllo e da parte dell’Autorità Giudiziaria che dovranno, sicuramente, verificare se la gestione dell’AdSP rientri o meno nei canoni di correttezza amministrativa. La legalità non ha colori o mentori. O si professa seriamente con condotte adeguate o non esiste>>.
Lo dichiara il Commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.