L’approvazione urgente, da parte del Consiglio dei Ministri, del “Decreto Legge Anti-Violenze”, finalizzato a contrastare la brutale escalation di aggressioni che si registra, negli ultimi mesi, nei confronti dei professionisti sanitari, apre inevitabilmente la strada ad una serie di doverose riflessioni.
E’ legittimo chiedersi, infatti se, questi provvedimenti, quali in particolar modo l’arresto in flagranza di reato e la possibilità, attraverso l’uso di sistemi di video sorveglianza, di arrivare a punire l’aggressore, con la detenzione, anche 48 ore dopo aver commesso il crimine, nonché l’ulteriore inasprimento delle pene anche per chi danneggia i beni materiali di un ospedale, potrebbero davvero rappresentare quella svolta in termini di drastica diminuzione del numero di violenze che, ad oggi, hanno toccato addirittura la media di due episodi al giorno.
Abbiamo la sensazione, ancora una volta, di essere di fronte ad un piano strategico “completo solo a metà”, dal momento che, i sopra citati interventi vengono classificati come prevenzione, quando, oggettivamente, rientrano nella sfera della “punizione esemplare”e dell’inasprimento delle pene.
Ribadiamo, quindi, al Governo, come abbiamo fatto nel recente summit con il Ministro Schillaci, la necessità di introdurre, da parte del Viminale, norme che conducano ad una capillare riorganizzazione dei presidi fissi di pubblica sicurezza.
Secondo noi del Nursing Up, infatti, la presenza degli agenti 24 ore su 24, e un solo poliziotto in molti casi potrebbe addirittura non bastare in quegli ospedali con un bacino di utenza nettamente superiore alla media, rappresenta un reale strumento di prevenzione, in grado di arginare, ove possibile, sul nascere, il fenomeno dell’aggressione, cogliendone “i sintomi”, percependo l’eventuale sfociare della rabbia ai suoi “primi manifestarsi”.
Purtroppo il provvedimento adottato dal Governo, ben lungi dal garantire le postazioni di pubblica sicurezza con regime di operatività h 24 negli ospedali, presidi che un tempo presenti, funzionavano egregiamente anche da deterrente verso qualsiasi accenno di violenza in ambito ospedaliero, sta producendo norme che saranno sì in grado di punire in maniera esemplare gli aggressori, ma solo “a violenza avvenuta”.
E’ davvero solo questo ciò che gli infermieri attendevano?