SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO

Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile”…

Bruxelles – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza.

Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adottare per rafforzare la sicurezza, l’integrità e la trasparenza delle piattaforme digitali, utilizzate per le gare d’appalto in Sicilia da quasi tutti gli enti pubblici.

“La digitalizzazione, se non adeguatamente regolata e protetta – dichiara Antoci – può trasformarsi in uno strumento per aggirare le regole. È dovere delle istituzioni garantire che le piattaforme elettroniche per le gare pubbliche siano impermeabili a manipolazioni.”

“La Direttiva europea sugli appalti pubblici stabilisce i principi di trasparenza e legalità. Se le piattaforme non sono sicure – continua Antoci – l’intero sistema ne risulta compromesso. Per questo ho chiesto alla Commissione se sia a conoscenza delle vulnerabilità delle piattaforme elettroniche utilizzate nelle gare pubbliche.”

 “La legalità non può essere aggirabile con un clic. La digitalizzazione degli appalti – conclude Antoci – deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa”.