CEFALU’ – Due interventi complessi con impianto di protesi speciale di spalla e di femore totale – dall’anca al ginocchio – sono stati eseguiti dall’equipe di ortopedia oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù.
“Siamo intervenuti – spiega il responsabile dell’Ortopedia Oncologica Giuseppe Perrucchini – su due pazienti siciliani di 62 e 70 anni rimovendo il tumore e ricostruendo gli arti in modo da ripristinarne la funzionalità e la mobilità”.
Nel caso del paziente a cui è stata ricostruita la spalla con una protesi speciale (protesi inversa, lunga 20 cm) era stato diagnosticato un “condrosarcoma” di alto grado di malignità nativo nell’osso dell’omero. Il tumore si era manifestato provocando dal qualche mese dolore al braccio.
L’equipe chirurgica del Giglio, composta da Perrucchini e dallo specialista della spalla Stefano Lupparelli, è intervenuta resecando l’omero prossimale per 20 cm, salvaguardando alcuni tendini e muscoli importanti per il movimento della spalla e procedendo quindi alla ricostruzione con l’impianto di una speciale protesi che ha sostituito la parte asportata per permettere il recupero dell’arto superiore e la sua funzione.
“E’ una chirurgia di salvataggio degli arti – spiegano Perrucchini e Lupparelli – secondo i principi del “Limb Salvage”, cardine da molti anni della chirurgia ortopedica oncologia”.
Nell’altro caso, sulla paziente settantenne della provincia di Agrigento, gli ortopedici (Perrucchini e Davide Di Marzo) sono intervenuti su una nuova metastasi, formatasi tre anni dopo il primo intervento di megaprotesi di femore distale (da un tumore primitivo renale) e ora localizzata nel femore destro in prossimità dell’anca: lì si era generata una frattura patologica.
“Si è proceduto – spiega Perrucchini – a resecare il femore prossimale per 14 cm ricostruendolo con una megaprotesi speciale. Il problema è stato collegarsi all’ altra protesi pre-esistente del femore distale. Abbiamo risolto ottenendo una protesi artificiale che sostituisce tutto il femore, dall’anca al ginocchio. Questa protesi – evidenzia ancora Perrucchini – viene rivestita con una apposita “maglia tubolare” di tessuto sintetico alla quale si possono suturare tendini e muscoli per ottenere un migliore funzionamento dell’arto inferiore. Questi interventi complessi – rileva Giuseppe Perrucchini – sono possibili solo grazie all’alta preparazione raggiunta ormai da tutti i componenti dell’equipe chirurgica: insostituibili operatori socio sanitari, infermieri e strumentisti, chirurghi ”.
“Due interventi che sono il frutto di un lavoro iniziato nel 2018 – sottolinea il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – con l’assessore regionale della salute Ruggero Razza con cui si è deciso di creare questa linea di attività di oncologia ortopedica. Sono stati individuati – conclude Albano – dei professionisti di grande rilevanza e oggi possiamo dire di aver centrato questo obiettivo che dà una risposta a tanti pazienti siciliani