Sanzioni a Eni Plenitude, Confconsumatori chiede al Parlamento lo stop al teleselling

Dopo la sanzione inflitta a Enel Energia dal Garante privacy a febbraio scorso, un’ulteriore pagina nera si abbatte sulle società di vendita dell’energia. 

LA SANZIONE – Il Garante per la protezione dei dati personali torna sul tema del telemarketing e della garanzia del trattamento dei dati personali dei consumatori italiani: a pochi mesi dalla sanzione ad Enel, ne ha comminata un’altra nei confronti di Eni Plenitude per un importo di 6.419.631 euro, in merito a chiamate pubblicitarie senza alcun consenso dell’utente o rivolte a numeri di telefono iscritti al Registro pubblico delle opposizioni, in assenza di controlli sui contratti acquisiti in modo indebito. Il provvedimento scaturisce da circa 108 segnalazioni e 7 reclami di utenti nei confronti della società, che lamentavano la ricezione di telefonate indesiderate. Nel corso dell’istruttoria, il Garante ha accertato gravi mancanze riguardanti il controllo e il monitoraggio di agenzie e sub-agenzie e l’accesso indiscriminato ai database. Il Garante torna a ribadire che per rispettare la normativa vigente non è sufficiente punire con l’allontanamento il singolo agente o effettuare audit in caso di anomalie, ma è necessario adottare misure che impediscano l’ingresso nei sistemi aziendali di contratti stipulati in base a contatti telefonici illeciti. Eni Plenitude, adesso, oltre a subire la sanzione amministrativa, dovrà rispettare il divieto di ogni ulteriore trattamento dei dati dei reclamanti e dei segnalanti.

LA TUTELA – Confconsumatori esprime soddisfazione per l’importante attività di controllo e accertamento che svolge il Garante della privacy e invita i consumatori a segnalare eventuali condotte indebite delle società che formalizzano i contratti tramite telemarketing rivolgendosi agli sportelli territoriali (https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/) oppure allo Sportello online (https://www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/).

«La disinformazione in merito alla fine del servizio tutelato e la confusione di cui è facile preda il consumatore medio in questo particolare momento storico italiano – dichiarano da Confconsumatori Aps il presidente nazionale, Marco Festelli, e la responsabile Energia, Carmen Agnello – ci portano a ritenere che occorra rafforzare il controllo sulle aziende energetiche che utilizzano il telemarketing e, dove necessario, ne vada sospesa l’attività. Da tempo, troppi utenti sono in ginocchio a causa dell’aumento delle bollette di gas e luce e dei repentini e silenti cambi di tariffa da parte delle società. Serve un controllo attento e specifico che riporti serenità alle famiglie italiane. Si tratta di un’attività di controllo che devono esercitare non solo il Garante della privacy ma anche l’Agcm (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) e l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), autorità nate proprio per tutelare i diritti dei consumatori e restituire così al settore energia quella credibilità di fronte alla collettività che ormai pare irreparabilmente persa. Occorre inoltre un deciso cambio di passo da parte dell’Autorità di regolazione per l’energia, Arera, troppo spesso spettatore silente di condotte non corrette: ancora oggi, infatti, Arera continua a non voler modificare i propri regolamenti in materia di teleselling e comunicazioni unilaterali di variazione di prezzo e contratto come quelle che nessuno ha mai ricevuto da parte di Enel Energia».