Tra il 2014 e il 2018 sono stati registrati oltre 1.200 decessi di minori migranti, numero che probabilmente è sottostimato, su un totale di 29.203 di migranti che hanno perso la loro vita nello stesso periodo in tutto il mondo. Questo l’allarme lanciato da Save the Children che ritiene la sottoscrizione da parte di 164 leader mondiali, riuniti oggi a Marrakech per la conferenza intergovernativa delle Nazioni Unite, un’opportunità storica.
Milioni di minori, infatti, sono costretti a migrare per fuggire da povertà estrema, violenze, violazioni dei diritti umani o disastri naturali, esposti al rischio di sfruttamento, abuso, tratta, detenzione, deportazione o, addirittura, al rischio di perdere la propria vita.
Molti minori migranti, specialmente quando non accompagnati, sono stati costretti ad affrontare viaggi inimmaginabili. Sono anche particolarmente esposti al rischio di fuoriscire dalle maglie del sistema di accoglienza e protezione, finendo in una rete di abusi e incuria, e spesso non hanno accesso ai servizi di base come l’assistenza sanitaria o l’istruzione. A settembre 2018, in Italia si sono registrate 12.112 presenze di minori stranieri arrivati senza adulti di riferimento, 3.485 dei quali, giunti nel nostro paese nell’ultimo anno. Nel 2018, la Spagna, che ha visto il maggior numero di arrivi tra migranti e rifugiati in Europa[2], registra il numero di quasi 12.000 minori stranieri non accompagnati.
“Mai come oggi riteniamo necessario un rafforzamento della cooperazione tra paesi per garantire una efficace ed umana gestione dei fenomeni migratori, in particolare per quanto riguarda le categorie più vulnerabili, inclusi i minori, in particolare se separati dalle proprie famiglie o non accompagnati. È un momento cruciale per l’Italia, paese di transito e destinazione dei flussi migratori verso l’Europa, per avere un ruolo importante nella condivisione di responsabilità a livello globale per perseguire soluzioni umane ed efficaci. Il Governo italiano non può rimanere sulla soglia, mentre la comunità internazionale decide di cooperare. Questo è il momento di agire e per questo confidiamo sul senso di responsabilità del Parlamento”, ha affermato Raffaela Milano, Direttore programmi Italia – Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.
Il Global Compact – che comprende 38 paragrafi riferiti ai minori ed è il primo documento dedicato a migliorare la cooperazione globale sulla migrazione – offre agli Stati una serie di misure per lavorare insieme nel garantire la protezione dei bambini migranti vulnerabili, durante il loro viaggio e fino alla loro destinazione finale. Aiuta anche a mitigare le problematiche che costringono i minori a lasciare i loro paesi d’origine, sostiene la loro corretta identificazione e garantisce un adeguato sistema di riferimento per garantire loro l’accesso ai servizi di cui hanno bisogno.
“Questa è una sfida globale e l’unico modo per vincerla è che i paesi lavorino insieme e condividano le responsabilità. Questo Global Compact non ha precedenti e si pone proprio questo obbiettivo. Riconosce che tutti i bambini, indipendentemente da dove provengano e dove stiano andando, hanno il diritto di essere protetti, di avere accesso ai servizi di base e di non essere separati dalle proprie famiglie. Se gli Stati intensificheranno e trasformeranno questi principi in azioni, miglioreranno la vita di milioni di minori migranti vulnerabili “, ha dichiarato Helle Thorning-Schmidt, CEO di Save the Children.