La Sclerosi Multipla (SM) può esordire a ogni età, ma è più comunemente diagnosticata nel giovane adulto tra i 20 e i 40 anni. Ci sono circa 2,5-3 milioni di persone con SM nel mondo, di cui 1,2 milioni in Europa e circa 130mila in Italia. Il numero di donne con SM è doppio rispetto a quello degli uomini, assumendo così le caratteristiche non solo di malattia giovanile, ma anche di malattia di genere.
Esistono varie forme di malattia, ma la pratica clinica ha evidenziato come iniziare la terapia il più precocemente possibile porti ad un rallentamento della progressione della disabilità, ricordando che ogni individuo richiede un programma di cura personalizzato. Al fine di sensibilizzare le Istituzioni verso un trattamento precoce ed efficace, Motore Sanità ha organizzato un nuovo appuntamento regionale dal titolo “Focus Liguria: #MULTIPLAYER – La sclerosi multipla si combatte in squadra”, realizzato grazie al contributo incondizionato di Celgene | Bristol Myers Squibb Company.
“Certamente le conoscenze sulle cause della SM, la gestione della malattia e le opportunità terapeutiche hanno significativamente cambiato il panorama degli ultimi anni”, ha dichiarato Antonio Uccelli, Direttore Scientifico IRCCS San Martino Genova. “Questo ci ha portato alla consapevolezza che la presa in carico della persona con Sclerosi Multipla deve essere tanto più precoce sia attraverso un chiaro ingaggio in tutti i momenti della malattia, sia attraverso un trattamento che deve essere precoce – allo scopo di evitare quei danni che la malattia causa nelle fasi iniziali e che diventano irreversibili e sottendono alla disabilità. La presa in carico della persona con SM è tanto più efficace quando non coinvolge esclusivamente il neurologo, fino ad oggi considerato il principale e forse unico soggetto di riferimento, quanto una serie di altre figure istituzionali che coinvolgono l’Associazione dei pazienti, il personale infermieristico, altri specialisti oltre al neurologo nella gestione della persona con SM e, in ultimo luogo, richiede il supporto di stakeholder istituzionali che devono permettere che questa presa in carico possa avvenire per tutti quelli che sono i bisogni della persona con Sclerosi Multipla”.
“Le persone con sclerosi multipla hanno voluto, con la loro Associazione Italiana Sclerosi Multipla, coinvolgere le Istituzioni e la cittadinanza nel dare risposte concrete e oggi i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, nella maggioranza delle Regioni, rendono esigibile il diritto alla salute”, spiega Mario Alberto Battaglia, Presidente Nazionale FISM: “Oggi possiamo dire che la sclerosi multipla è una delle malattie in cui la ricerca scientifica, dalla ricerca di base alla ricerca clinica, ha conseguito i maggiori risultati negli ultimi vent’anni e in questo è stato significativo il contributo della ricerca italiana, anche grazie ai finanziamenti della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. Ma non ci dobbiamo fermare: dobbiamo trovare cure efficaci anche per le forme progressive, ottimizzare i servizi sanitari e sociali, garantire una piena inclusione sociale a tutti”.