Il decreto autorizzativo del Mef relativo al concorso ordinario dei maestri della scuola dell’infanzia e primaria per 16.959 posti complessivi è giunto in Gazzetta Ufficiale. Nel testo si specifica che le cattedre saranno così suddivise: “n. 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e n. 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022”. Secondo fonti ministeriali, il bando “potrebbe già “essere pubblicato la prossima settimana”.
Anief annuncia che quando il testo del concorso ordinario per quasi 17 mila posti verrà collocato nel bando ufficiale sarà immediatamente impugnato: tra le varie ragioni vi è la mancata presenza degli educatori, esclusi sebbene siano maestri di scuola primaria a tutti gli effetti, la discriminazione verso chi ha conseguito titoli all’estero e la scarsità di posti messi in palio, peraltro su due annualità.
Sarà quindi operativo, con l’imminente uscita del bando, prevista oggi da Orizzonte Scuola, il concorso ordinario per i maestri della scuola dell’infanzia e della scuola primaria: la selezione sarà aperta a tutti i candidati che sono in possesso dei titoli richiesti, anche se non hanno mai svolto un giorno di supplenza o già avuto esperienze di alcun genere all’interno della scuola.
LE PROVE DA SVOLGERE
Il concorso ordinario per infanzia e primaria prevede tre prove d’esame: una pre-selettiva (da svolgere però solo qualora il numero dei candidati superi di quattro volte i posti disponibili), una scritta e un orale, con valutazione titoli per coloro che saranno reputati idonei. Le commissioni disporranno di 100 punti massimi: 40 si accrediteranno per la prova scritta; altri 40 per la prova orale; 20 per i titoli presentati dai candidati.
GLI AMMESSI AL CONCORSO
L’ammissione al concorso sarà riservata a chi è in possesso della laurea in Scienze della formazione primaria oppure del diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002. In alternativa, sarà ritenuto utile un analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal Miur.
Per i posti di sostegno sarà necessario essere in possesso, oltre ad uno dei titoli già detti, della specializzazione sul sostegno svolto in Italia o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente. Inoltre, saranno ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui alle lettere a) e b) del comma 1 e di cui al comma 2, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici.
IL COMMENTO DI MARCELLO PACIFICO
Secondo il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “il bando in arrivo ha tutta l’aria di essere illegittimo, perché discriminante nei confronti degli educatori, rimasti ancora una volta esclusi, e di coloro che sono posti nella condizione di riserva perché hanno ottenuto i titoli all’estero. Inoltre, i 17 mila posti scarsi messi in palio, dei quali oltre 6mila per l’anno successivo, sono come al solito solo una parte di quelli che si dovevano autorizzare: solo tre anni fa erano stati banditi 26 mila posti e la situazione delle supplenze non era quella da record che ci accingiamo a vivere tra pochi giorni”.
“Nel computo della scarsità di posti – continua Pacifico – sono tantissimi quelli di sostegno in deroga, che non diventeranno di ruolo, nonostante le tante esigenze certificate. Stesso discorso vale per la stabilizzazione delle sezioni Primavera che da due anni fanno parte del sistema ordinamentale dello Stato. Per questi motivi, siamo pronti ad impugnare il bando, qualora dovesse mantenere queste disposizioni anche in Gazzetta Ufficiale”.