Nel bailamme del rientro a scuola previsto per il prossimo metà settembre, abbiamo una serie di dubbi per i quali non abbiamo trovato soddisfacente risposta nelle circolari e posizioni ufficiali dei responsabili dell’esecutivo e dell’amministrazione. Vediamo - ci avviciniamo alla stagione dei mal di gola e dei raffreddori, i malanni di stagione, anche con qualche linea di febbre. Stando ai protocolli, ognuno di questi malanni, molto frequenti nei ragazzi (e non solo), sarà trattato come presunto Covid-19. Quindi non si dovrà chiamare il medico di base e/o il pediatra ma ci si dovrà affidare all’Asl, coi noti tempi incerti per fare il tampone e per i risultati, nonché la quarantena di 14 giorni. La situazione diventa più complicata se si pensa che i mali di stagione considerati potenziali Covid-19, coinvolgono anche tutte le persone che vivono con il presunto malato che, in attesa dei risultati, dovranno anch’esse stare in isolamento. Quindi scuola saltata per i ragazzi, lavoro saltato per genitori e altri conviventi. E’ complicato coinvolgere i medici di base per tamponi e test sierologici? Non è certamente LA formula vincente, ma sicuramente i tempi potrebbero essere molto diversi per le verifiche. - Le scuole riapriranno col distanziamento. Bene. Ci sarà il distanziamento anche per tutti i mezzi urbani ed extraurbani utilizzati? Ci sembra che le regioni si comportino come ritengono opportuno. - Le scuole avranno entrate scaglionate. Sarà altrettanto per le uscite? E i genitori che accompagnano i figli a scuola, avranno anche loro entrate e uscite scaglionate dai luoghi di lavoro? Ammesso che questo scaglionamento si raggiunga, i mezzi pubblici urbani ed extraurbani saranno in numero sufficiente rispetto ai diversi orari? Aspettiamo fiduciosi di sapere cosa accadrà. Ps ringraziamo Federcontribuenti per averci suggerito parte di queste domande Associazione per i diritti degli utenti e consumatori