Scuola: negli istituti scolastici la percentuale di supplenti è più che doppia rispetto a quella delle altre amministrazioni pubbliche: così l’anno scolastico riprende senza un insegnante su cinque, con inevitabili ripercussioni sul servizio formativo. L’inefficienza dei decisori politici e del Miur ora si scaricherà sul servizio.
E sui dirigenti scolastici, che in molti casi a breve saranno chiamati prima a coprire le cattedre vacanti rimaste libere con personale temporaneo senza esperienza e nemmeno in graduatoria, mentre chi ha vinto un concorso o è stato formato e pure abilitato rischia di rimanere a casa. Siamo all’assurdo. Vanno individuati poi quasi 20 mila Ata su posti liberi e oltre 2 mila Direttori dei servizi generali e amministrativi, il cui concorso si sta ancora svolgendo. Il problema è che non basta fare i concorsi, se poi si gestiscono male le graduatorie, a iniziare da quelle dei precari storici.
Marcello Pacifico (Anief): “È sempre più lampante che un sistema di reclutamento di questo genere è stato fallimentare, è servito solo a fare risparmiare un po’ di soldi pubblici ed è la causa principale del boom di supplenze: bisognava invece riaprire le GaE, utilizzare le graduatorie d’istituto e quelle di merito anche su scala nazionale. Non è stato fatto e ora la scuola e gli studenti pagano pegno”.