L’Inail ha elaborato delle linee guida per la gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche. Il documento, dopo aver effettuato una disamina delle diverse tecniche utilizzabili, affronta, con meticoloso scrupolo, i vari aspetti legati alla pianificazione di tali azioni specificando, tra l’altro, quali requisiti devono possedere le imprese di pulizia, come si gestisce una persona sintomatica che si trovi a scuola, quali trattamenti possono essere considerati efficaci nel contrasto alla diffusione del virus Covid-19, come si effettua la sorveglianza sanitaria.
Pur apprezzando il giusto recepimento delle istanze del nostro sindacato che fin da subito ha evidenziato la non intercambiabilità dei termini “pulizia” e “sanificazione”, equivoco che aveva provocato la levata di scudi dei collaboratori scolastici, illegittimamente incaricati di effettuare operazioni pericolose cui non erano minimamente tenuti dal punto di vista contrattuale, non possiamo trascurare il fatto che ancora una volta si è persa l’occasione per definire il protocollo che il coordinamento degli USR, degli AT e dei DS deve concordare con l’Asl per pianificare le suddette operazioni di sanificazione. Ancora una volta si è persa l’occasione per attivare finalmente il profilo già previsto di area AS che potrebbe dare un significativo contributo all’inclusione degli alunni con disabilità.
Vogliamo inoltre porre all’attenzione degli organi competenti il problema della tutela della salute di coloro che sono diventati i videoterminalisti della scuola: i Dsga e il personale tutto di segreteria che ormai lavorano in modo sistematico da remoto per ben oltre 36 ore settimanali, nella completa assenza di regolamentazione di pause e straordinario. Costoro non solo acutizzano, se presenti, i problemi alla vista e all’apparato muscolo-scheletrico, ma sono esposti anche al rischio di burnout atteso che le loro mansioni sono aumentate esponenzialmente.
Infine, si ritiene, con qualche fondamento, di poter dare seguito alle prescrizioni così dettagliatamente descritte nelle linee-guida senza un aumento consistente del personale Ata? Le sole 10mila immissioni in ruolo autorizzare non possono di certo superare il problema mentre le altre 10 mila a tempo determinato in organico Covid dovrebbero essere almeno strutturare in pianta stabile.