Sequestrati 6 quintali di prodotti alimentari e 140 litri di Bevande con etichette non conformi

Padova – Nell’ambito del dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale, i militari del Comando Provinciale di Padova hanno intensificato le attività volte alla tutela del mercato dei prodotti alimentari, procedendo al sequestro di oltre 6 quintali di alimenti e 140 litri di bevande, tutti posti in commercio senza le prescritte indicazioni in etichetta.

 

Nel dettaglio, un’approfondita analisi di rischio ha permesso ai Baschi Verdi del Gruppo di individuare una società specializzata nel settore dell’ethnic food, gestita da un cittadino nord-africano, operante nel quartiere Stanga di Padova, dove erano stoccate 1.200 confezioni di generi alimentari circa, quali spezie, legumi, riso e pasta, e 280 confezioni di bibite, tutte riportanti etichette in lingua araba e cinese, risultando disagevole conoscere gli ingredienti utilizzati, ivi compresa l’eventuale presenza di allergeni o altre sostanze.

I suddetti alimenti erano posti in commercio in violazione della specifica disciplina del settore agroalimentare, che impone l’obbligo per chi pone in vendita tali prodotti di fornire al consumatore informazioni sugli alimenti precise, chiare e facilmente comprensibili e nella lingua dello Stato in cui l’alimento è commercializzato. La normativa in esame mira a tutelare la salute dei consumatori e consentire agli stessi, attraverso la presenza di indicazioni trasparenti, di effettuare scelte consapevoli non solo in relazione al prezzo e alla data di scadenza, ma anche alle caratteristiche del prodotto, ai suoi componenti, alle modalità di conservazione, preparazione e utilizzo.

Il legale rappresentante dell’attività commerciale controllata è stato segnalato all’Ufficio Territoriale dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari, con sede a Susegana (TV), per l’irrogazione della prevista sanzione amministrativa. I prodotti in questione, potenzialmente non sicuri, sono stati ritirati dal mercato e messi a disposizione della citata autorità periferica del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per le valutazioni di propria competenza. L’attività di servizio s’inquadra nel più ampio contesto della tutela del mercato dei beni e servizi, a garanzia della salute dei consumatori e della libera concorrenza.