La decisione del TAR di Palermo boccia varie disposizioni del Calendario venatorio regionale e riduce sensibilmente i periodi di caccia per molte specie: l’apertura generale della stagione venatoria in Sicilia viene posticipato al 1° ottobre (anziché al 17 settembre come previsto dal decreto assessoriale); la chiusura della caccia a Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello viene anticipata al 10 gennaio 2024; la chiusura della caccia agli uccelli acquatici viene anticipata al 20 gennaio 2024.
Con ordinanza cautelare n. 512/23 depositata poco fa, la terza sezione del Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha accolto parzialmente l’istanza di sospensiva – formulata da WWF Italia, LAC, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa, patrocinate dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice – relativa al ricorso contro il Calendario venatorio regionale 2023-24, emanato dall’Assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino.
Secondo il TAR, infatti, ”il ricorso appare prima facie fondato con riferimento alla previsione dell’apertura generale della caccia in data anteriore al 1° ottobre 2023, oltre i limiti indicati dall’I.S.P.R.A.”, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il quale aveva rilasciato un parere negativo su molte disposizioni del calendario venatorio che estendono illegittimamente i periodi di caccia per alcune specie – stanziali e migratorie – che invece necessitano di maggiore tutela.
Come cambia il Calendario della stagione venatoria in Sicilia
Da oggi stop alle doppiette in tutta la Sicilia: secondo il TAR, infatti, va applicata la richiesta di ISPRA di spostare la data di apertura generale della caccia dalla terza domenica di settembre al 1° ottobre, per consentire alla fauna di superare il periodo post-riproduttivo. La chiusura della caccia a Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello – uccelli migratori che svernano nell’Isola e sono accanitamente cacciati – viene anticipata al 10 gennaio 2024; la chiusura della caccia agli uccelli acquatici (anatidi, rallidi e limicoli), inoltre, viene anticipata al 20 gennaio 2024. Il TAR, infine, ha fissato al prossimo 10 gennaio la data dell’udienza per la trattazione nel merito del ricorso delle sei associazioni ambientaliste ed animaliste.
Soddisfazione delle Associazioni ambientaliste ed animaliste
Per WWF Italia, LAC, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa si tratta di un grande risultato per la tutela degli animali selvatici: ”con questa vittoria giudiziaria è stata riaffermata la legalità e la prioritaria esigenza di tutela della biodiversità. La magistratura ha sonoramente bocciato il decreto ‘sparatutto’ dell’Assessore Sammartino e dei suoi consulenti ‘calibro 12’: aveva incaricato degli ‘esperti’ delle Associazioni venatorie di formulare il calendario venatorio nel quale sono state inserite disposizioni illegittime e devastanti per la fauna, pur di concedere un regalo ai cacciatori più oltranzisti. Invece di agire nell’interesse di tutti, l’Assessore preferisce assecondare tutte le richieste del mondo venatorio più estremista. E’ assurdo e inaccettabile che tra incendi estivi e siccità, la fauna della Sicilia venga costantemente messa a rischio dalle fucilate dei cacciatori con il benestare della Regione”.