È accaduto a Castrofilippo (Agrigento). A perdere la vita Giuseppe Todaro, palermitano, dipendente della St System srl. Furlan: è emergenza nazionale. Milazzo: il governo Musumeci iscriva il tema sicurezza all’ordine del giorno.
Ennesima tragedia sul lavoro. Questa volta a Castrofilippo (Agrigento). A perdere la vita Giuseppe Todaro, 26 anni, palermitano di nascita, dipendente della St System srl. È volato da un traliccio di trenta metri delle linee di telefonia mobile nel quale stava svolgendo lavori di manutenzione. L’incidente è accaduto nel pomeriggio di ieri in contrada Fondachello ma è venuto alla luce stamattina. “Un giovane operaio ha perso la vita”, le parole su Twitter della leader nazionale Cisl, Annamaria Furlan. “Una tragedia che addolora tutti i lavoratori e il sindacato”, si legge assieme all’annuncio che “saremo in piazza il #PrimoMaggio per dire ora basta. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un’emergenza nazionale”. Parole di cordoglio dalla Cisl Sicilia per voce del segretario Mimmo Milazzo e del numero uno del sindacato Cisl delle telecomunicazioni, la Fistel. Per Milazzo, “il tema della sicurezza sul lavoro non può essere la cenerentola del dibattitto politico, in Sicilia e nel paese. Per la sua drammaticità sociale, al governo Musumeci chiediamo di iscriverlo all’ordine del giorno”. “Ci stringiamo alla famiglia del nostro giovane collega morto sul lavoro”, le parole di Ciccio Assisi, segretario della Fistel siciliana per il quale “le indagini sulla morte di Todaro ci auguriamo facciano presto il loro corso. Ma ciò di cui c’è bisogno è un cambiamento culturale che faccia davvero intendere che la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un mero adempimento di legge. È un fondamentale strumento di prevenzione. E anche occasione di serenità e benessere per chi lavora”. Per questo, si legge in una nota della Fistel Sicilia, “lanciamo un accorato appello alle parti datoriali, istituzionali e agli organi preposti ai controlli sulla sicurezza affinché non ci si ricordi delle prescrizioni solo quando accadono queste tragedie. Non si può vivere di precariato e morire di lavoro”.