Giuseppe Antoci, già Presidente del Parco dei Nebrodi, candidato capolista circoscrizione “isole” al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.
PALERMO – “Il vicepresidente della regione Sicilia sospeso per un anno dai pubblici uffici per corruzione, mentre un sindaco nel catanese è stato arrestato, nell’ambito della medesima vicenda, per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.
Un quadro agghiacciante e sconfortante su cui farà piena luce la magistratura. In questi giorni si parla della classe politica siciliana non nel merito dell’attività amministrativa, ma per questioni giudiziarie. L’anormalità sta diventando normalità. Proprio come è accaduto troppo spesso in passato.
La Sicilia ha fame di legalità e chi serve le istituzioni deve esserne testimone specchiato. La classe politica siciliana deve trarre le opportune conclusioni e, come ho già detto in passato, autoriformarsi senza esitazioni.
Le scelte operate da Giuseppe Conte relativamente agli episodi di mala politica riguardanti Bari e Torino, l’appello a “tenere alta l’asticella” in merito alla legalità nonché Il “Patto per la Legalità” proposto in Puglia, dopo i recenti fatti di cronaca, devono un essere punto di riferimento da adottare in tutta Italia. Risulta, infine, altrettanto essenziale che i siciliani diano, con rinnovata consapevolezza, adeguato valore al voto di preferenza espresso alle urne. Solo così sarà possibile imprimere un cambio di passo nelle istituzioni”.