Catania – Senza soluzione di continuità proseguono i controlli sulla movida catanese in attuazione delle direttive emanate in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Nella serata appena trascorsa, le forze di polizia hanno eseguito complessi e articolati servizi disposti dal Questore di Catania nel centro cittadino ed in quello storico interessati dal fenomeno c.d. “Movida”, ove maggiormente si registra la presenza di cittadini prevalentemente appartenenti alle fasce giovanili. La zona è stata, in particolare, divisa in due diverse aree operative, corrispondenti l’una alla fascia compresa tra le vie Antonino di Sangiuliano, Coppola e le piazze Bellini e piazza Scammacca, l’altra comprendente le piazze Federico di Svevia e Currò, ove insistono diversi pub, locali di somministrazione di alimenti e bevande nonché consueti luoghi di ritrovo.
Impiegati equipaggi della Polizia di Stato, sia della Questura che del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, che, coordinati da un funzionario di Pubblica Sicurezza, hanno vigilato sulle dinamiche collettive ed operato al massimo l’attività di osservazione dei transiti nelle aree pedonali al fine di prevenire comportamenti improntati all’illegalità, procedendo anche a posti di controllo e a verifiche amministrative nei confronti di attività insistenti nelle predette vie, contestando illeciti amministrativi ad 8 titolari di esercizi pubblici.
Complessivamente, sono state controllate 186 persone, 112 veicoli. Contestate 76 violazioni del Codice della Strada, 6 veicoli sono stati sequestrati per mancanza di copertura assicurativa e 4 veicoli sono stati sottoposti a fermo amministrativo. In particolare, la presenza degli operatori sugli ingressi alla piazza Bellini ha permesso di intercettare e impedire indebiti accessi dei motocicli nella piazza ove è interdetto il transito veicolare e, nella circostanza, la Polizia Locale ha proceduto a sanzionare due conducenti di motocicli per guida senza l’uso del casco protettivo.