A Firenze è questione nota da tempo, ma è bene che ovunque si sappia cosa accade per responsabilità di un Sindaco nella sua doppia funzione di primo cittadino della città gigliata e primo cittadino metropolitano (sostanzialmente la vecchia provincia). Oggetto della contesa: il pagamento degli oneri di occupazione di suolo pubblico per dei ponteggi per la riparazione della facciata di una scuola; dovuti in una certa misura per la burocrazia cittadina, ma in misura ridotta per l’altrettanta burocrazia metropolitana.
Dopo anni di tira e molla, ovviamente in tribunale, dopo una sentenza che dà ragione ai “metropolitani” di Palazzo Medici Riccardi che avevano fatto ricorso, ecco che i “cittadini” di Palazzo Vecchio fanno ricorso in Appello. Non è escluso che la vicenda finisca in Cassazione e, perché no, alla Corte europea di Giustizia…. Tutto in regola secondo le norme e la burocrazia, ma per l’appunto con la tragica realtà che i responsabili delle due amministrazioni in contesa, sono gli stessi: Sindaco, segretario generale, capo di gabinetto, etc.
Il senso del ridicolo sembra che non abbia limiti. Lo sappiamo e non siamo novizi a farlo notare. Qui c’e’ qualcosa in più, per un osservatore anche preparato e dotto (quindi non la classica e “panciosa” opinione del cittadino al bar): il totale discredito delle istituzioni che ne deriva, e con ben identificati assassini: i suoi registi e i suoi attori, quelli che abbiamo eletto e che hanno scelto i loro collaboratori per la gestione della cosa pubblica. Nessuno si è posto una domanda sulla ratio di ciò che stava accadendo? Sembra di no, visto lo stato dei fatti giudiziali, che non accadono in modo distratto per la politica e l’economia delle amministrazioni, ma hanno procedure, discussioni, incontri e costi (che sosteniamo noi contribuenti). Forse avrebbero dovuto risolvere la questione all’interno tra uffici, ma entrambi (metropolitani e cittadini) hanno ritenuto giusto procedere come hanno fatto. Ed è questo il dramma!!
Ora questi signori (o questo signore, è il caso di dire, visto che il nostro Sindaco è uno e “bino”), continuando ad amministrare i due enti locali, si apprestano ad organizzarsi per chiederci il consenso per le prossime elezioni (che riguardano solo il Comune e non la Città metropolitana, espressione solo dei voti di quelli che abbiamo eletto nei singoli Comuni della provincia) e forse ci spiegheranno la bontà e l’importanza che esistano queste due entità amministrative. Facciamo tesoro di quanto accade con questa vicenda e – non ce ne voglia nessun luminare dell’architettura amministrativa – forse è il caso di aguzzare le orecchie a chi nel proprio programma avrà incluso l’abolizione delle città metropolitane…. solo perché sarebbe più complessa l’abolizione dei Comuni…. Rimedio drastico e radicale? Qualcuno ne conosce qualcun altro, che poi dovrebbe essere affidato a coloro che non hanno avuto nessun tentennamento nel mettere in opera questo teatro dell’assurdo, del ridicolo e del tragico sulle impalcature di un liceo fiorentino?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc