La logica del profitto colpisce ancora.
Sotto attacco sono i lavori dei servizi pubblici ora esternalizzati delle strutture sanitarie e ospedalieri di Catania, da quelli di ausiliariato (pulizieri) a quelli della ristorazione (ex cucina OVE e Policlinico). Infatti, nella proposta di rinnovo dell’appalto viene prevista una forte riduzione del monte ore lavorativo, di circa il trenta per cento. Tutto ciò in presenza di salari bloccati e nel pieno di una fase economica segnata dalla crescita dell’inflazione.
È chiaro a tutte/i che vengono colpiti i settori a forte intensità di manodopera, e senza che si garantiscano tutele e protezioni. I lavoratori e le lavoratrici sono costretti a subire un ricatto inaccettabile, prendere o lasciare. Si scarica su di essi il frutto avvelenato del nuovo codice degli appalti, che consente di fare vincere la gara all’impresa uscente a prescindere dalle offerte delle ditte concorrenti e senza tenere conto del trattamento riservato a chi, in definitiva, crea ricchezza: i lavoratori e le lavoratrici.
Un diritto di prelazione che invece di garantire salari e stipendi e condizioni di lavoro adeguate a fronte di enormi profitti, riduce le ore lavorative da 2600 a 1800. In più, molte e molti pendolari saranno costrette/i a rinunciare, visto il costo esorbitante e crescente degli spostamenti.
Rifondazione comunista sostiene e solidarizza con la mobilitazione in corso, che oggi ha avuto un primo momento pubblico sotto la Prefettura di Catania.
Mario Pugliese, Reponsabile Lavoro PRC Sicilia
Nicola Candido, Segretario Regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea