Si è svolta questa mattina, presso la questura di Roma, una cerimonia in ricordo di Nicola Calipari, funzionario di Polizia e agente dei servizi segreti dal 2002 al 2005.
Davanti al bassorilievo in bronzo che raffigura il funzionario, il vice capo vicario della Polizia, Vittorio Rizzi, insieme al questore di Roma Carmine Belfiore, ha deposto una corona di alloro. Alla cerimonia di commemorazione era presente il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, la vedova del funzionario, Rosa Maria Villecco Calipari e autorità civili e militari.
Dopo la deposizione, un trombettiere ha eseguito il silenzio d’ordinanza mentre il cappellano della Questura don Nicola Tagliente ha invitato tutti i presenti ad un momento di raccoglimento in ricordo di un uomo straordinario che 19 anni fa ha perso la vita durante un’operazione dell’intelligence italiana a Baghdad (Iraq) per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.
Quest’ultima era stata sequestrata da una banda criminale e liberata grazie alla mediazione dei servizi segreti italiani. Durante il tragitto per raggiungere l’aeroporto, l’auto che trasportava la giornalista e il funzionario fu colpita da colpi di mitragliatrice ad un posto di controllo statunitense.
Per proteggere la giornalista dai colpi che stavano investendo l’auto Calipari fece scudo con il suo corpo, rimanendo ucciso.
Insignito della Medaglia d’oro al Valor militare, Calipari si era arruolato nel 1979 ed era stato per oltre 20 anni funzionario di Polizia. Come primo incarico venne assegnato alla Squadra mobile della questura di Genova, poi a quella di Cosenza e, successivamente, alla questura di Roma.
Dal 1993 divenne vicedirigente della Squadra mobile di Roma e poi passò alla Direzione centrale della Polizia criminale; nel 2002 transitò alla Presidenza del Consiglio dei ministri.