
Sul fenomeno dei suicidi in carcere registrati in Italia il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo di aprire indagini sul territorio di competenza, alla luce dei possibili reati di omissione di atti d’ufficio e aiuto al suicidio.
“Dal Report sui suicidi e decessi in carcere relativo all’ anno 2024 del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, aggiornato al 20 dicembre 2024, è emerso un dato agghiacciante: il 2024 è stato l’anno record di eventi critici in carcere, con 83 suicidi (603 negli ultimi 10 anni), più 20 morti per cause da accertare – scrive il Codacons nell’esposto – Al 25 novembre 2024, secondo i dati pubblicati nel rapporto, il numero delle persone in carcere risulta di 62.410, su una capienza di 51.165, ma 46.771 posti effettivi. Cifre che portano l’indice nazionale di sovraffollamento al 133,44%”.
“Dunque, se le condizioni inammissibili e invivibili delle carceri italiane hanno contribuito ai suicidi, come peraltro riconosciuto dal Presidente della Repubblica Mattarella, allora non si può non valutare la configurazione di una corresponsabilità del Ministero della Giustizia che detiene precipui obblighi in punto di garanzia dei diritti dei detenuti. A tal uopo si ritiene che, attesa la piena consapevolezza della attuale situazione in cui imperversano le carceri italiane, potrebbe sussistere in capo al Ministero della Giustizia l’elemento soggettivo del dolo eventuale nella misura in cui ha accettato i rischio del verificarsi di tali tragedie annunciate”.
Per tali motivi il Codacons ha chiesto a 104 Procure di tutta Italia “di predisporre tutti i controlli necessari per accertare la possibilità di configurarsi di fattispecie quali il reato p.e.p. dall’ art. 580 c.p. ed il reato p.e.p. dall’art. 328 c.p. e ogni fattispecie criminosa che venisse individuata, chiedendo l’esercizio dell’azione penale a carico di coloro che risulteranno eventualmente responsabili”.