Gli inaspettati quanto esaltanti numeri di nidi ritrovati in questa stagione lungo le coste siciliane, stanno permettendo di aggiornare la mappatura storica rappresentante le nidificazioni nelle coste italiane che vedeva il Sud e in particolar modo Puglia e Calabria capofila per abbondanza mentre la Sicilia registrava numeri inferiori, con i nidi distribuiti tra le isole Pelagie e la costa agrigentina.
A far ancora più clamore sono stati i ritrovamenti in alcuni tratti di costa che, fino ad oggi, hanno registrato eventi occasionali ma che quest’anno, grazie probabilmente alle azioni di sensibilizzazione degli operatori del Life Euroturtles e del WWF (Progetto Tartarughe), sono stati sede di un numero di nidi che può a tutti gli effetti ritenersi storico. Il caso della costa della Sicilia Nord Occidentale è uno di questi. Negli ultimi anni sono state sempre di più le segnalazioni di individui spiaggiati o soccorsi in mare ma rari sono stati i casi di nidificazione come avvenuto a Mondello nel 2013, la borgata marinara di Palermo, e a Cefalù lo scorso anno. Quest’anno, per la prima volta, tre sono stati i nidi ritrovati, fino ad oggi, tutti all’interno del Golfo di Castellamare: due ad Alcamo Marina, in provincia di Trapani e uno a Trappeto, in provincia di Palermo. Segno che qualcosa sta cambiando nella scelta delle tartarughe o un’attenzione maggiore?
Sicilia da record. Oltre ad essere la prima regione in Italia ad aver registrato nidificazioni di tartaruga marina alla fine di maggio, ad aver momentaneamente censito il più altro numero di nidificazioni (quasi il 40% dei totali della penisola), ha finalmente assistito alle prime due schiuse della stagione, nel siracusano e nel messinese.
Il primato appartiene alla Sicilia orientale, con i primi nidi censiti, con le prime schiuse e che, con i suoi 40 nidi, detiene l’80% dei nidi censiti in Sicilia (il 30% del totale censito in Italia!).
Ultima notizia: il nido a Porto Empedocle (AG).
Il WWF ribadisce l’importanza della tutela delle spiagge che si rivelano strategiche per la riproduzione della Caretta caretta, e rivolge un appello ai comuni interessati dalle nidificazioni perché stabiliscano apposite norme di salvaguardia