La Banca Centrale Europea (Bce – 1) ha deciso di tagliare il tasso di 25 punti base. La valutazione dell’istituto di Francoforte è stata che, essendo scesa l’inflazione grazie al precedente aumento dei tassi, si può rendere più vivo il mercato.
Per il risparmiatore significa che ci saranno minori interessi nei risparmi tenuti in deposito e quindi lo stesso risparmiatore sarà propenso a spendere di più. Spesa che dovrà fare i conti con i prezzi che, siccome c’è più domanda, non potranno che aumentare. Un meccanismo contrario a quello che fino ad oggi ha consentito che l’inflazione fosse stabile o in lieve calo. Insomma, il mercato dovrebbe muoversi di più.
Questa la decisione finanziaria che, però, dovrà confrontarsi con le future decisioni politiche.
Fino a oggi la politica europea era abbastanza stabile e molto concentrata sui mercati energetici, con iniziative che hanno consentito di far fronte al doveroso ridimensionamento dei nostri mercati nei confronti del fornitore russo, dopo che quest’ultimo ha invaso l’Ucraina. Iniziative – è importante ricordare – che sono state trainanti per l’inflazione nazionale: ridimensionata grazie al continuo calo dei prezzi energetici dopo la botta post-invasione, consentendo di avere tassi bassi nonostante gli altri prodotti e servizi del paniere dell’inflazione fossero in continuo aumento.
Ora, a breve, ci sarà la nuova commissione, dopo elezioni europee che hanno ridimensionato, anche se di poco, la maggioranza che ci ha governato nella precedente legislatura.
Sarà la nuova commissione in grado di essere esecutiva con la decisione di calo dei tassi della Bce?
Non c’è risposta nell’immediato, ma solo perplessità.
Tra cui, la più importante per quanto riguarda l’Italia, di farne parte pur avendo votato contro il rinnovo dell’incarico ad Ursula von der Leyen. E di avere il proprio membro designato, Raffaele Fitto della maggioranza di governo italiana che ha votato contro la presidente della Commissione (2), dopo che è stato artefice di una delle maggiori violazioni del diritto comunitario (la vicenda balneari e spiagge demaniali -3). A questo si aggiungano anche altri membri della commissione, come quello ungherese, che tutti i giorni remano contro la precedente commissione, e che non si esentano dal promettere altrettanto per la prossima.
Qualcuno potrà essersi “abbagliato” dopo il rapporto Draghi (4) dei giorni scorsi e pensa che chissà quale rivoluzione sia alle porte…. ma si tranquillizzi, questo rapporto sembra proprio che verrà archiviato nel primo cassetto disponibile.
Vedremo quanto durerà questo calo dei tassi e se, ad una molto probabile crescita dell’inflazione, non sarà necessario che la Bce torni sui propri passi… sempre che la dirigenza della Banca sia sempre la stessa e non venga, nel frattempo, affidata a spenditori senza prospettive…. genia molto diffusa a livello nazionale e comunitario.
1 – https://www.aduc.it/notizia/bce+taglia+tassi_140508.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/no+al+commissario+fitto+mongolo+italiano_38067.php
3 – https://www.aduc.it/articolo/spiagge+balneari+vincono+illegali+sconfitta+legge_38051.php
4 – https://www.aduc.it/articolo/rapporto+draghi+competitivita+ora_38093.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc