Presentati per la campagna indifesa i dati del Servizio Analisi Criminale che mostrano un costante aumento dei crimini ai danni di minorenni: +89% dal 2004. Continua il dramma dei matrimoni forzati, sempre più reati in ambito domestico…
Il numero dei reati commessi in danno di minori in Italia nel 2021 (riferiti alle fattispecie esaminate[1]) segna uno sconfortante record, superando per la prima volta quota 6mila: i casi sono stati 6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze e alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale[2], sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre).
Il documento è stato presentato oggi nella sede del Coni a Roma per focalizzare l’attenzione sullo sport, che rappresenta allo stesso tempo un ambito da monitorare, un luogo decisivo nelle attività di prevenzione degli abusi e un importante strumento di empowerment femminile.
IL NUOVO DOSSIER INDIFESA: REATI SUI MINORI IN ITALIA. Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (per cui si registra una percentuale dell’88% di vittime femmine) e la violenza sessuale (per cui le vittime di genere femminile sono l’87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).
I dati sono convergenti con quelli delle Nazioni unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner. Cifre che, calcola l’Organizzazione mondiale della sanità, sono pressoché invariate da 10 anni.
Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.
«Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime», ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Facendo riferimento alle «gravi conseguenze psicologiche protratte nel tempo», ha sottolineato inoltre «la necessità di prevenire e contrastare i reati, nonché dell’azione sinergica di tutti gli attori, istituzionali e non, a sostegno delle vittime».
Terre des Hommes esprime la speranza che gli aumenti rilevati siano il frutto dell’emersione di quello che Delfini chiama, giustamente, il “numero oscuro dei casi non denunciati”. Ciò in riferimento anche a una possibile maggior conoscenza della legge 69/2019, cosiddetta “Codice Rosso”, contro la violenza domestica e di genere e all’azione sul territorio delle Forze di polizia.
Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes: “È fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi. Tuttavia, dobbiamo anche concentrare il nostro impegno su informazione e sensibilizzazione, perché, non dobbiamo dimenticarlo, le radici della violenza di genere rimangono soprattutto culturali. In questo Terre des Hommes c’è e ci sarà, in un lavoro di squadra con le Forze di polizia, il mondo della scuola e dello sport, con gli ospedali e un network sempre più ampio di associazioni e enti locali.”
Ancora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze. Il dato totale mostra un aumento nel tempo di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.[3]
SPORT: SETTORE DA MONITORARE E RISORSA DI EMPOWERMENT. Il mondo dello sport è uno degli ambiti da tenere sotto osservazione a proposito di abusi su minori, ma è al contempo una preziosa risorsa per l’empowerment femminile e per favorire la parità di genere.
Una rilevazione in 6 Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) ha di recente contestualizzato il fenomeno[4]: il 75% di atlete e atleti ha riferito di aver subito almeno una violenza prima dei 18 anni (per il 44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico), la maggioranza non ha denunciato e solo il 4-6% ha chiesto aiuto in ambito sportivo.
Proprio durante la presentazione del Dossier indifesa è stata annunciata la prima ricerca nazionale sull’incidenza dei reati su minori nello sport, promossa e ideata da ChangeTheGame, con la collaborazione di Terre des Hommes, e sostenuta da altri partner istituzionali ed enti da sempre impegnati sugli aspetti sociali dello sport come il Vero Volley e la Fondazione Candido Cannavò: La ricerca nasce dall’esigenza di accelerare l’introduzione di nuove regole e nuove politiche per la protezione dell’infanzia in ambito sportivo.
Terre des Hommes con entusiasmo e convinzione partecipa al Tavolo tecnico voluto dal Dipartimento per lo Sport per la realizzazione di una Policy per la Tutela Minori e alla successiva campagna “Battiamo il Silenzio”. Inoltre, la Fondazione ha ricordato il suo impegno sui campi da gioco presentando il percorso di prevenzione e contrasto degli abusi realizzato nell’ultimo biennio al fianco del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e il lavoro portato avanti a livello internazionale con la UEFA, con la creazione delle linee guida per la Tutela Minori, e con la FIFA, per la tutela di calciatori e calciatrici minorenni ad Haiti.
In parallelo, Terre des Hommes sta lavorando in partnership con Federugby per promuovere parità di genere, empowerment femminile ed eque opportunità: l’obiettivo è accrescere la consapevolezza del gender gap e ridurlo concretamente. Proprio in Italia, la nazionale femminile di rugby è più in alto della maschile nel ranking mondiale, mentre il 99% delle atlete si dice consapevole di pregiudizi e stereotipi e il 98% non fa differenza tra discipline considerate maschili o femminili. I dati sono emersi grazie a una ricerca condotta dalla federazione con Terre des Hommes, che ha intervistato oltre 60 atlete nella fascia 14-26 anni in 7 regioni italiane.
Silvia Salis, Vicepresidente Vicario CONI: “In occasione della Giornata mondiale delle bambine vorrei sottolineare il ruolo ispiratore dello sport in tutto il mondo. Spesso un’immagine di un’atleta di un Paese dove i diritti delle donne e quindi anche delle bambine non sono garantiti può fare molto nello sviluppo e nella percezione che le bambine di quei Paesi hanno di loro se stesse. Vedere una donna con il velo che corre, vedere un’atleta di un Paese integralista che crea il suo futuro attraverso lo sport può portare infatti un messaggio di speranza e di autodeterminazione per le bambine di quei Paesi dove i diritti delle donne sono negati. Proprio per l’importanza ed il ruolo che ricopre nella società, lo sport va tutelato, bandendo chi si rende protagonista di qualsiasi forma di violenza e discriminazione, così come ha stabilito il CONI lo scorso dicembre, escludendo dal nostro mondo tutti quei soggetti tesserati sanzionati con sentenza passata in giudicato per abusi, molestie e violenza”.
All’evento hanno partecipato molte altre Federazioni sportive, Federazione Italiana Di Atletica Leggera, Federazione Italiana Pallacanestro, Federazione Italiana Nuoto, Federazione Italiana Pallavolo, Federazione Pugilistica Italiana, Federazione Italiana Sport Invernali, che hanno anche patrocinato la campagna indifesa
[1] Le fattispecie esaminate sono quelle di cui agli artt. 570, 571, 572, 574, 575, 591, 600 bis, 600 ter, 609 bis, 609 ter, 609 quater, 609 quinquies del codice penale.
[2] Dati consolidati: Fonte SDI/SSD.
[3] https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2022-02/induz_matrimoni.pdf
[4] “Cases: General Report”: indagine condotta in sei Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) e altrettante Università intervistando 10.302 atlete e atleti di età compresa fra i 18 e i 30 anni