
Questa è una sintesi di ciò che è stato detto dal portavoce dell’UNHCR Babar Baloch – a cui può essere attribuito il testo citato – durante il briefing stampa di oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
Mentre le scosse di assestamento continuano a colpire il Myanmar centrale dopo il terremoto del 28 marzo, l’UNHCR ha inviato da Yangon forniture di emergenza a circa 25.000 sopravvissuti nelle aree di Mandalay e Nay Pyi Taw.
Stiamo mobilitando altri beni di prima necessità dalle nostre scorte esistenti in Myanmar, e ci auguriamo che questi teli di plastica, stuoie per dormire, coperte, set da cucina e zanzariere possano dare un po’ di sollievo in questi momenti drammatici.
I nostri team stanno attualmente identificando i bisogni critici nelle aree più colpite delle regioni di Mandalay, Magway e Sagaing, nell’ambito di una valutazione rapida dei bisogni tra agenzie umanitarie. La necessità più urgente è quella di distribuire rifugi e beni di soccorso nelle aree colpite. È inoltre essenziale monitorare i rischi legati agli ordigni esplosivi, alla separazione delle famiglie, alla protezione dei bambini e alla violenza di genere.
L’UNHCR è in diretto contatto con le comunità colpite sulle questioni relative alla sicurezza e sulla fornitura di aiuti di emergenza. Il terremoto e le sue scosse di assestamento aggravano una situazione già disperata in un Paese che sta subendo gli effetti di quattro anni di conflitto. Le aree colpite dal terremoto ospitano il 45% dei 3,5 milioni di sfollati interni del Myanmar. L’UNHCR continua a chiedere un accesso umanitario senza ostacoli per aiutare queste comunità che hanno bisogno di assistenza urgente.