I poliziotti delle Squadre mobili di Palermo e di Trapani e quelli dello Sco, Servizio centrale operativo e della Sisco, Sezioni investigative del servizio centrale operativo della Polizia di Stato hanno eseguito l’arresto di 10 persone tra cittadini italiani e tunisini, accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Farebbero parte di una organizzazione criminale con cellule presenti sia in Tunisia che in Italia, che gestiva un traffico di migranti tra il Paese nordafricano e le coste italiane. Per 2 persone proseguono le ricerche perché risultate irreperibili.
Tali viaggi, definiti come “Vip” da alcuni testimoni, sono stati monitorati nel corso dell’indagine con sistemi di localizzazione e avvenivano tramite un servizio di trasporto rapido ed agevole, su natanti dotati di motori di grossa cilindrata con un carico massimo di 20 persone.
Il trasporto avveniva dietro il pagamento di somme di denaro che variavano dai 3 ai 6 mila euro. In particolare, l’indagine ha svelato il ruolo svolto dalla cellula marsalese, composta da italiani e tunisini che garantiva il supporto logistico, individuando e predisponendo i natanti per il trasporto dei clandestini e “reclutando” gli scafisti, di norma scelti tra tunisini abitanti in Italia.
Nella cellula marsalese, secondo le indagini, era presente anche un tunisino, richiedente protezione internazionale, indiziato di essere uno dei principali promotori dell’organizzazione criminale, nonché un ex appartenente corrotto della polizia tunisina. L’uomo aveva il compito di mantenere i legami con il massimo esponente della cellula attiva in Tunisia, destinatario anch’egli dello stesso provvedimento restrittivo, che procacciava migranti decidendo condizioni e prezzo del trasporto dalle coste settentrionali della Tunisia a quelle siciliane.
Nel corso delle indagini, partite da agosto 2022, sono stati arrestati in flagranza 8 scafisti, tutti di cittadini di nazionalità tunisina, durante 4 distinti sbarchi, avvenuti sulle coste marsalesi; 4 persone sono state indagate anche per resistenza a navi da guerra, avendo tentato la fuga nonostante l’intervento di navi della Guardia di finanza, sopraggiunte in soccorso dei natanti. In quell’occasione, gli scafisti avrebbero ordinato di sparare contro la nave militare dei razzi luminosi.
Secondo l’indagine, l’organizzazione criminale è riuscita ad introdurre clandestinamente in Italia 73 migranti, tra cui 12 minorenni e 6 donne, tutti soccorsi e identificati subito dopo l’approdo sulle coste italiane. Tra questi, 19 sono stati arrestati per esser rientrati illegalmente nel territorio nazionale mentre altri 4 migranti sono stati arrestati per l’esecuzione di una condanna per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.
In occasione degli arresti sono stati sequestrati 4 gommoni e dalle indagini è emerso il pagamento di 90mila euro da parte di un cittadino tunisino abitante nel marsalese a un indagato italiano.
L’operazione di oggi rientra in una più vasta indagine svolta a livello internazionale, con l’avvio di una Operational Task Force (OTF) denominata “Mediterraneo” sul fenomeno criminale del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nelle rotte marittime. Tale attività ha favorito lo scambio informativo e il supporto operativo con Europol, alcuni Paesi europei e gli Uffici investigativi. In tale contesto e per agevolare eventuali, ulteriori scambi di informazione, sono presenti, presso la questura di Trapani, investigatori Guest Officers di EUROPOL e della Polizia tunisina.
Nel corso delle fasi operative in cui sono state eseguite diverse perquisizioni a cui hanno partecipato anche i Reparti speciali della Polizia di Stato.