Il Comune di Rho, nella giornata internazionale dei Giusti tra le nazioni, ha inaugurato tre nuove targhe al Giardino dei Giusti di via Redipuglia. Sono dedicate all’Ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in Congo nel febbraio 2021; a Teresa Sarti e Gino Strada, fondatori di Emergency; ad Aida Rostami e alle donne dell’Iran e al loro grido di protesta “donne, vita, libertà”.
La cerimonia si è svolta questa mattina, 6 marzo, in via Redipuglia, alla presenza delle autorità amministrative, militari, religiose della città e di docenti e studenti del Liceo Rebora, dell’IS Puecher Olivetti, della scuola Paolo VI e dell’Itc Mattei, che hanno partecipato con alcune letture. Kamel Chirs ha ricordato i sette giusti già presenti nel Giardino inaugurato nel 2022; Gabriele Pirrone ha sintetizzato la storia di Luca Attanasio; Sabrina Baini, Sofia Cannilla e Katia Cazzaniga hanno letto le nuove targhe.
L’Assessora alla Cultura Valentina Giro ha spiegato come i nomi siano stati scelti in seguito a eventi promossi sul territorio, che hanno portato l’attenzione su queste figure. Obiettivo è ora ricordarle in modo perpetuo. “Sono tutte persone a noi contemporanee e Gino Strada ha anche lavorato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Rho ed è cittadino onorario della nostra città – ha spiegato – L’impegno su giustizia, pace e libertà appartiene a molti: questi Giusti sono persone che hanno deciso di mantenere gli occhi aperti sulla realtà che li circondava, hanno scelto il bene, la giustizia, l’umanità, l’aiuto all’altro. Le storie dei Giusti ci insegnano la banalità del bene: scegliere il bene è alla portata di tutti, nella vita ordinaria. Obiettivo del Giardino è gettare dei semi: Vito Fiorino ha salvato a Lampedusa molti migranti nel 2013, dal suo racconto di un anno fa è nato un incontro con le scuole, da quell’incontro un progetto e poi laboratori che coinvolgono i ragazzi in uno spettacolo che andrà in scena giovedì 9 marzo al Teatro de Silva. Da una piccola cosa è germogliato un albero bellissimo che porta frutti. L’augurio è che da oggi nasca una nuova iniziativa che l’anno prossimo possa coinvolgere tutta la cittadinanza. Teresa Sarti lo diceva: se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremo in un mondo più bello senza grande fatica. Questo è il messaggio che i Giusti ci lasciano”.
Salvatore Attanasio, papà di Luca, presente con la moglie Alida, ha scelto delle parole del figlio per il suo intervento, pronunciate ricevendo nel 2020 il premio Nassiriya per la pace: “In Congo tante cose che diamo per scontate, pace, salute, istruzione, non lo sono, sono privilegio per pochissimi. Pace, famiglia e solidarietà sono le parole chiave della mia esperienza qui. Io e mia moglie abbiamo tre bambine, fare l’ambasciatore è una missione, hai il dovere morale di dare l’esempio. Mia moglie Zakia ha deciso che dobbiamo vivere lì e insieme rappresentare lo Stato. Abbiamo fondato l’associazione Mama Sofia per accompagnare ragazze madre e bambini abbandonati verso la speranza di una vita migliore”.
A rappresentare Emergency il rhodense Luca Radaelli, che per sette anni ha lavorato in Afghanistan e da 15 è impegnato con l’ong: “Sono orgoglioso di quanto Rho ha deciso di fare. Emergency è nata da una idea di due persone che voi ora riconoscete come Giusti. Teresa Sarti e Gino Strada volevano portare nel mondo la sanità di qualità, anche in contesti di guerra. Posso testimoniare che le loro parole sono diventate realtà in situazioni difficili. Non ci sono motivazioni particolari se non il sapere che è giusto farlo. Ringrazio a nome di Cecilia Strada, figlia dei due fondatori, e di Simonetta Gola, la seconda moglie di Gino. Mi auguro che tutti sappiano fare quel che è giusto; speriamo che un giorno, se sarà così, noi non saremo più necessari”.
Sanaz Behnam ha rappresentato le donne iraniane: “Aida Rostami era una donna coraggiosa che aiutava i feriti vittime del regime criminale islamico dell’Iran. Ancora ci sono tante donne iraniane che stanno combattendo, continueranno finché questo regime non cadrà, seguendo lo slogan donne, vita, libertà”.
Vito Fiorino ha invitato a partecipare alla lettura scenica che vedrà protagonisti i ragazzi di terza media di Rho e commentato il terribile naufragio di Curto (Crotone): “Viviamo un momento molto drammatico. Vedere in Tv in questi giorni scene terrificanti ha riaperto in me una ferita che non si rimargina. Vedere esseri umani affogare nell’acqua e nella sabbia mi ha sconvolto. Stando seduti sul divano o al cinema ci si emoziona ma essere in quel posto, come lo sono stato io nel 2013, è completamente diverso. Il 3 ottobre 2013, 368 morti; l’11 ottobre 2013 altri 268 morti; il 26 febbraio 2023, 71 morti. E’ una cosa vergognosa: non viene dato valore a queste persone, che invece ci insegnano qualcosa”.
Ascoltati tutti gli ospiti, il Sindaco Andrea Orlandi ha archiviato il discorso che teneva in tasca e ha parlato a braccio: “La prima parola che mi ha colpito è ferita: la ferita che gli uomini provocano ad altri uomini e donne. Ciascuno di questi alberi ci ricorda che ci sono ferite nel nostro mondo, nella nostra comunità, e ogni persona ricordata ci dice che con le proprie mani è possibile ricucire ferite. Le mani sono importantissime: penso a Teresa Sarti e Gino Strada, quante ferite ricucite sui tavoli operatori, quante anche per Aida Rostami, che era un giovane medico. La ferita di Vito Fiorino si riapre a ogni naufragio di migranti, la sua mano dava una mano per far uscire dall’acqua e salvare vite. Luca Attanasio girava il Congo affrontando pericoli enormi, per toccare con mano la situazione: auspico che sulla sua morte, che sempre più appare qualcosa di organizzato, si faccia luce al più presto. Ciascuno ha dato la sua mano senza pensare che fossero altri a doverla dare,
ha messo da parte la propria vita per assumersi responsabilità verso il prossimo, anche a discapito della propria vita. I Giusti sono coloro che hanno combattuto ingiustizie. Ricordarli a Rho è importantissimo. Noi istituzioni possiamo mettere in campo le nostre mani davanti a tante ferite aperte. Ciascuno dedichi una mano agli altri, ricordandosi che è responsabilità di ciascuno fare il proprio pezzetto nella costruzione di comunità più eque e in cui le lacerazioni si chiudano.
Dopo ogni ferita restano cicatrici e sono importanti, altrimenti non ci si ricorda né della ferita né delle azioni compiute per rimarginarla. Ricordiamoci che tutto avviene nella quotidianità: intervenire in sala operatoria, servire come ambasciatore, lottare per la libertà. Magari la nostra ferita si è rimarginata e per altri è ancora aperta. I Giusti ci ricordano che le ingiustizie vanno combattute ogni giorno”.
Le dieci figure di Giusti sono ricordate in una brochure ideata con i Circoli Acli di Rho e la Cooperativa LaFucina grazie a un giovane volontario.
Per quanto riguarda Vito Fiorino, parlare di naufragi e migrazioni oggi ha un significato particolare dal momento che, 10 anni dopo quella strage, un’altra si è appena consumata. Dal mese di ottobre 2022 è partito il progetto “Sulle orme dei Giusti” finanziato da Fondazione Comunitaria Nord Milano nell’ambito del bando del 2022 Cultura-Comunità Vitali. Il progetto vede la collaborazione tra l’Associazione Teatro dell’Armadillo, i Circoli Acli di Rho e la Cooperativa LaFucina per continuare a sviluppare il percorso iniziato con l’inaugurazione del Giardino dei Giusti in via Redipuglia lo scorso 7 marzo 2022.
Il contributo dell’Associazione Teatro dell’Armadillo è stato fondamentale per la produzione e realizzazione di una lettura scenica basata sull’opera “Quel mattino a Lampedusa” di Antonio Umberto Riccò che vede come protagonisti non solo i Giusti, ma anche i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado del Comune di Rho.
Lo spettacolo si terrà il 9 marzo: nella mattinata, doppio spettacolo alle 9 e alle 11 aperto alle scuole; alle 20.30 lo spettacolo gratuito aperto alla cittadinanza.
Verranno attivati laboratori all’IC Franceschini, per le classi terze delle secondarie di I grado, in cui verranno presentate le figure dei Giusti su cui dialogare per registrare poi le riflessioni nello studio della redazione di Radio MAST allo spazio MAST di via San Martino.