TURCHIA, RADICALI: SIT IN SIMBOLICO DAVANTI ALL’AMBASCIATA

“Oggi ci siamo recati davanti all’ambasciata di Turchia a Roma e al consolato turco di Milano per un sit-in simbolico: far sedere una donna su una sedia e mostrare la bandiera europea. Questa la nostra iniziativa nonviolenta contro il trattamento che il primo ministro Erdogan ha riservato alla presidente della Commissione von der Leyen durante l’incontro ad Ankara”, lo affermano in una nota Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani.

“Una grande umiliazione verso quelle libertà che sono a fondamento dell’Europa e che ha reso evidente la mancanza di rispetto verso le donne e verso le istituzioni europee da parte del primo ministro turco. Non c’è da stupirsi del comportamento del presidente Erdogan – continuano – l’autarca turco da anni viola i diritti umani, incarcera studenti, professori, avvocati e giornalisti che contestano le sue scelte autoritarie. Ha di recente imposto l’uscita dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, alludendo a una presunta “difesa della famiglia”. Preoccupa invece la passività finora dimostrata delle istituzioni europee di imporre una politica autonoma dai ricatti dei governi autoritari. La mancata reazione dimostrata nell’incontro ad Ankara non è lontana dall’atteggiamento del presidente Draghi che – come tutti i suoi predecessori – ringrazia le milizie libiche per il trattamento riservato ai migranti. Erdoğan negli ultimi anni ha ricevuto dall’Unione Europea sei miliardi di euro per bloccare l’ingresso nell’UE ai migranti in fuga da guerre e genocidi, esternalizzando così le frontiere europee. L’Europa dovrebbe smettere di elargire soldi dei contribuenti a Paesi che violano i diritti umani e discriminano le donne, trovando soluzioni strutturali alle questioni complesse, come quella dei flussi migratori, nel rispetto dei principi e delle convenzioni su cui si fonda”, concludono.