“Bene le dichiarazione dei leader politici sulla necessità di incriminare Putin davanti alla Corte dell’Aja ma secondo la nostra esperienza radicale serve anche la pressione dei cittadini e dei partiti: firmate il nostro appello Putin all’Aja”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.
“Nei giorni scorsi vi sono state importanti prese di posizione a favore dell’apertura di un procedimento per crimini di guerra e crimini contro l’umanità da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja, rispetto a quanto sta accadendo ogni giorno in Ucraina. Già la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in occasione della Festa dell’8 marzo, al termine della visita al Padiglione dell’Ucraina all’Expo di Dubai, aveva ribadito l’impegno suo e di tutti ministri della Giustizia dell’Unione Europea a sostegno delle indagini della CPI. Ieri vi sono state le prese di posizione inequivocabili della vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris e della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola; la Harris ha sollecitato la CPI a indagare per crimini di guerra e la Metsola ha chiesto direttamente l’incriminazione non solo di Vladimir Putin ma anche del suo sodale Alexsandr Lukashenko. L’esperienza radicale acquisita da oltre vent’anni con la campagna per l’incriminazione di Milosevic ci insegna che la pressione di alcuni leader politici non basta; deve essere accompagnata dalla mobilitazione dei cittadini, delle associazioni, dei partiti.
Per questo invitiamo i cittadini a sottoscrivere la nostra petizione popolare per “Putin all’Aja” sul sito radicali.it; per questo scenderemo in strada nel fine settimana a Roma, Torino e in altre città per raccogliere ai banchetti le firme sulla petizione; per questo sollecitiamo tutti i partiti – a partire dal Pd di Enrico Letta, a cui riconosciamo di avere una posizione chiara e ferma sull’Ucraina – ad aderire alla nostra iniziativa, a farla propria”, concludono.