Rifondazione Comunista Sicilia esprime la propria solidarietà alla famiglia di Angelo Salomone morto a 61 anni alla Fincantieri di Palermo mentre lavorava, in subappalto, in un ambiente rischioso, molto probabilmente ignorato dalla stessa committente Fincantieri.
Un nuovo caso di “lavoricidio”. Infatti, chiediamo allo Spresal ed alla Procura di Palermo di rendere noto quali rischi erano stati effettivamente valutati nel DUVRI (documento di valutazione dei rischi da interferenza) dalla Fincantieri nei confronti della ditta Doro Maris per cui operava in un ambiente, sembra, chiuso, dove la presenza di una lastra di lamiera non è un fatto casuale ma un elemento costitutivo del ciclo produttivo di un cantiere navale.
Quella lastra doveva essere imbragata?
Quali erano i compiti assegnati alla ditta appaltatrice in quella fase lavorativa in cui operava Salamone?
La lastra era coinvolta nel ciclo operativo di lavorazione della ditta sub appaltatrice?
In Fincantieri prestano la loro opera oltre 1000 lavoratori in attività in sub appalto, mentre i lavoratori alle dirette dipendenze della ditta sono ormai meno di 500. E’ evidente perciò che sono esternalizzate attività che rientrano in pieno nel ciclo essenziale di costruzione di una nave.
Quindi le esternalizzazioni sono usate solo per comprimere i costi della manodopera e della sicurezza e non per un’esigenza reale di produzione?
Chiediamo che l’Inail, le OO.SS. si costituiscano parte civile nel procedimento penale, così come il PRC si impegna a fare.
Mario Pugliese, Responsabile regionale Lavoro
Frankie Ferlisi, Segretario provinciale di Palermo
Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea