Ungheria, approvata la legge anti-Pride. Piazzoni (Arcigay): “Azione fascista, l’Ue difenda i propri valori fondativi”

“La definitiva approvazione da parte del Parlamento ungherese di una legge che vieta i Pride e le manifestazioni della comunità LGBTQIA+ rappresenta un attacco gravissimo alla democrazia, ai diritti umani e alla dignità delle persone. Arcigay esprime tutta la sua solidarietà e il suo sostegno alla comunità LGBTQIA+ ungherese, che in queste settimane ha dimostrato un coraggio straordinario, opponendosi con ogni mezzo a un governo sempre più autoritario e illiberale”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.

Che prosegue: “Quella approvata a Budapest non è una semplice legge, ma l’ennesima espressione esplicita di un governo fascista, che usa la repressione e la discriminazione come strumenti di controllo sociale. Viktor Orbán e il suo esecutivo hanno smantellato la democrazia ungherese, calpestando i diritti delle minoranze e imponendo un modello di società basato sull’odio e sull’esclusione.  Perciò, diventa inquietante l’evidente vicinanza tra Orbán e molti leader del governo italiano, a partire dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro Matteo Salvini.

È ora che l’Unione europea e tutti i Paesi membri difendano senza ambiguità i propri valori fondativi, stigmatizzando quanto avviene in Ungheria.  Da parte nostra, non permetteremo che la voce della comunità ungherese sia messa a tacere. Porteremo con noi il loro orgoglio e la loro resistenza nei oltre 50 cortei dell’Onda Pride 2025: marceremo anche per loro, perché nessun governo potrà mai cancellare la nostra libertà di esistere, amare e lottare”, conclude Piazzoni.