L’Istat ha resi noti i dati dell’inflazione di gennaio di tutte le città monitorate, non solo, quindi, dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato, quindi, la classifica delle città più care della Sicilia, in termini di aumento del costo della vita.
La buona notizia per i siciliani è che tutte le città hanno un’inflazione inferiore a quella media italiana, +0,8% il dato tendenziale nazionale, pari a 188 euro su base annua.
In testa alla graduatoria, Palermo, dove l’inflazione pari a +0,7%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 155 euro per una famiglia media, dato che la colloca al 47* posto della classifica nazionale.
Medaglia d’argento per Siracusa, dove l’inflazione dello 0,5% determina un incremento di spesa annuo pari a 107 a famiglia (57° posto in Italia).
Sul gradino più basso del podio Messina che con +0,4% ha una spesa supplementare pari a 86 euro annui per una famiglia tipo.
Sotto la media della Sicilia (+0,2%, pari a 41 euro) si collocano Catania (+0,1%, +22 euro) e Trapani, unica città siciliana in deflazione con -0,5%, pari a un risparmio medio annuo di 107 euro, 5° città più virtuosa d’Italia.
Purtroppo Caltanissetta dal 2024 non è più tra le città che partecipano alla rilevazione dell’inflazione. Un fatto molto negativo che non consente di dire agli abitanti della città se ci sono rincari anomali per i quali le istituzioni dovrebbero intervenire.