“La persona vaccinata contro il Covid può certamente infettarsi e non manifestarlo. Ci sono già dati che dimostrano la vaccinazione in realtà non impedisce l’infezione, riduce di molto la possibilità. Quindi la persona si può infettare ma quello che abbiamo visto è che le malattie sono eccezionali e rare, quindi il più delle volte si infetta in maniera del tutto asintomatica. In questi casi la malattia decorre in maniera non grave.
Abbiamo avuto, a esempio, due persone ricoverate nonostante fossero vaccinate, con una manifestazione che richiedeva il ricovero. Una di loro, 85 anni, se non fosse stato vaccinato sarebbe andato incontro al decesso e invece è guarito”. Così, ai microfoni dell’agenzia Dire, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università di Roma Tor Vergata.
Ci si infetta da vaccinato ma si può anche essere contagiosi? “Questo non si sa -risponde Andreoni -probabilmente sì ma per periodi di tempo meno prolungati rispetto ai soggetti non vaccinati e si è anche meno contagiosi, perché la risposta anticorpale generata grazie al vaccino è in grado di ridurre sia i tempi di eliminazione che la carica virale. Quindi le persone normalmente hanno un carica virale ridotta rispetto ai non vaccinati”.
“Non possiamo escludere in maniera assoluta-precisa l’esperto -che la possibilità di contagiare possa sussistere, ad esempio, all’interno di un autobus. Riteniamo sia comunque un evento non frequente ma, ripeto, non si può escludere”.
“Il soggetto infetto che sia a conoscenza della propria positività nonostante sia vaccinato -conclude Andreoni -deve essere ugualmente sottoposto a quarantena, esattamente come un soggetto non vaccinato. Quindi il vaccino non elimina le regole precedenti, perché i soggetti positivi al tampone devono essere considerati come persone potenzialmente contagiose”.