VERONA SCALA POSIZIONI NELLA CLASSIFICA MONDIALE DELLE TOP GREEN CITIES

Secondo l’indice Husqvarna Urban Green Index la città ha una superficie verde pari al 42% del totale, contro la media italiana del 37% ed è segnalata come una città in miglioramento sul fronte della copertura ad erba e della salute media della vegetazione
Verona è una città sempre più verde: il responso arriva dall’Husqvarna Urban Green Index (Hugsi) di Husqvarna, un’azienda leader nel settore del giardinaggio e del verde urbano, riconosciuta a livello internazionale per la sua competenza e la sua attenzione alla sostenibilità. Secondo l’indagine Top Green Cities, Verona ha uno spazio verde totale pari al 42% del totale, superiore alla media nazionale di 5 punti ed è 5° tra le 12 città italiane censite. Inoltre, è segnalata come una città che ha saputo migliorare la percentuale di area urbana coperta da erba rispetto alla media globale e ha anche migliorato la salute media della vegetazione urbana rispetto all’anno precedente. I dati presentati su Hugsi.green.it sono il frutto di analisi approfondite condotte utilizzando tecnologie satellitari, con l’elaborazione dell’intelligenza artificiale. Si tratta di informazioni aggiornate al 2024. Verona, come situazione del verde urbano è assimilata a Roma, Firenze e Malmö, in Svezia.
Secondo i dati pubblicati sul sito di Hugsi: “Verona è una città con una popolazione di 221.855 abitanti con una densità abitativa alta di 3000-5000 persone per chilometro quadrato. La città ha una superficie di 57,24 kmq, il 42% è costituito da spazi verdi, un dato superiore alla media delle città italiane censite (37%) e una copertura arborea del 17% (la media in questo caso è del 22%, Ndr).
La città ha registrato un miglioramento nella qualità della vegetazione e nella percentuale di aree verdi rispetto all’anno precedente. Attualmente, Verona si posiziona al di sopra del 19,5% delle città europee in termini di verde urbano”.
Un pilastro delle azioni green di Verona è il progetto èVRgreen, un progetto in collaborazione con l’ Università degli Studi di Verona e con quella di Padova per mappare e monitorare la salute ecosistemica della città.
“Stiamo installando centraline per la qualità dell’aria e di temperatura così come facendo analisi sulla biodiversità per poter contare su dati che orientino una programmazione efficace delle politiche ambientali.  Mitigare l’effetto delle isole di calore, – spiega l’assessore all’ambiente, Tommaso Ferrari –  aumentare la biodiversità, ridurre  polveri sottili, quali PM10 e PM2.5, dai valori molto elevati sul territorio anche grazie ad un ampio programma di riforestazione delocalizzata. Interventi di questo tipo sono vere e proprie infrastrutture di cui la città si dovrà dotare nel tempo e che occorre programmare con cura. Un’altra colonna portante del progetto è il depaving, come sta avvenendo a Santa Caterina,  ossia la rimozione dell’asfalto per creare nuove aree verdi. Questa tipologia di intervento può offrire molteplici benefici per la città: mitigazione degli allagamenti, aumento della biodiversità, riduzione della temperatura. Infine le aree verdi non solo migliorano la qualità dell’aria, ma apportano anche benefici psicologici, riducendo lo stress e migliorando il benessere dei residenti”.
“L’obiettivo di Verona è quello di avvicinarsi agli standard europei – aggiunge l’assessore del Comune di Verona alle strade, giardini e arredo urbano, Federico Benini – offrendo ai cittadini spazi verdi accessibili e tutelando la biodiversità e la resilienza ai cambiamenti climatici. Stiamo infatti lavorando per una gestione policentrica del verde, in linea con la filosofia delle “città dei 15 minuti”, piantando ogni anno circa 4.000 alberi di specie diverse. Alcuni interventi significativi – continua Benini – comprendono la riqualificazione di aree asfaltate in nuovi parchi, come quello di Santa Teresa, che sarà collegato al Parco di San Giacomo, e la trasformazione di fontane in giardini urbani, con sei già realizzate. Stiamo poi realizzando i tetti degli uffici comunali a giardino: quello di via Pitagora è il primo e altri ne seguiranno. Siamo infatti convinti che il verde sia un elemento imprescindibile dalle politiche di miglioramento della qualità della vita.”
Tra i quartieri interessati dai progetti di depaving e rinverdimento troviamo Borgo Venezia, Borgo Milano e Santa Lucia a ridosso delle scuole Bacchiglione. Il Parco della Spianà diventerà il primo grande parco di Verona, con l’obiettivo di valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso collaborazioni con le associazioni locali.  In tema di forestazione, nella zona del Giarol Grande, nel parco dell’Adige Sud, nel 2024 sono state messe a dimora circa 50 specie, oltre che in via Legnago a Borgo Roma, nell’area di fronte a Forte Gisella, San Massimo, i Bastioni di San Zeno e via Alecchi a Poiano.
“Grazie alle sponsorizzazioni – conclude Benini – riceviamo numerose donazioni di alberi da associazioni come quella degli Induisti in Borgo Nuovo, per esempio, ma anche da numerose altre realtà cittadine. Resta poi molto importante la collaborazione dei cittadini per la cura delle aree verdi, soprattutto nei mesi estivi”.

Seguendo le regole dell’urbanistica sostenibile (il cosiddetto 3-30-300), le città dovrebbero offrire ai propri abitanti almeno tre alberi visibili da ogni abitazione, scuola e luogo di lavoro, un parco pubblico entro 300 metri di distanza e almeno il 30% di copertura arborea, obiettivi che rappresentano passi importanti verso un ambiente più sano e resiliente.