Viva l’Italia: 12 giocatori incoerenti perdono il reddito di cittadinanza per 147.000 euro

Continua da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Varese l’attività di contrasto dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza che ne hanno individuato diversi casi di illecita percezione da parte di soggetti residenti nel varesino e nei limitrofi comuni di Luino, Cantello, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno.

In particolare, la Polizia economico-finanziaria varesina ha svolto, mettendo a sistema l’importante patrimonio informativo a disposizione, dei mirati approfondimenti investigativi, sulla scorta di determinati indici di rischio, in linea con la mission istituzionale della Guardia di Finanza ovvero vigilanza, tra gli altri, sulle uscite del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea.

Gli accertamenti hanno dapprima consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 12 soggetti, percettori della citata misura di sostegno al reddito, l’omessa e/o falsa comunicazione all’INPS circa la propria situazione patrimoniale e reddituale, tra cui anche l’avvio di attività lavorative svolte nella vicina Confederazione elvetica.

In un caso, inoltre, è stato rilevato che un imprenditore, socio unico e amministratore di una SRL operante nel settore dell’edilizia, attraverso artifizi contabili, ha omesso di dichiarare redditi pur di mantenere l’erogazione della misura.

Ai suddetti casi, si aggiungono anche quelli di alcuni soggetti titolari di conti di gioco che, attraverso la mancata indicazione nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dei redditi derivanti dalle vincite da “giocate online”, hanno fornito informazioni non veritiere sulla propria posizione reddituale, continuando a percepire indebitamente il sussidio.

Alcuni beneficiari del RdC, infatti, sono risultati titolari di conti di gioco online, utilizzati assiduamente per effettuare scommesse su eventi sportivi, oltre che per prendere parte a tornei di poker o altri giochi da tavolo. Su tali conti di gioco sono state accreditate, in alcuni casi, somme di denaro per centinaia di migliaia di euro, palesemente incompatibili con uno stato di indigenza economica.

In tal senso le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese, una volta individuata la platea di giocatori, operativamente denominata “giocatori incoerenti”, hanno agito in aderenza alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 54 del 2024 la quale stabilisce che le “vincite da gioco” costituiscono informazioni da considerare per poter accedere alla misura. La Consulta ha affermato, infatti, che il Reddito di cittadinanza è “strutturato in modo da non poter venire in aiuto alle persone che, in forza delle vincite lorde da gioco conseguite nel periodo precedente alla richiesta, superino le soglie reddituali di accesso”. Il gioco, infatti, assume il carattere di una “spesa voluttuaria” “e non si può pretendere che la solidarietà pubblica si faccia carico di una spesa di tal genere”, tanto più che la Consulta con una propria nota del marzo 2024 ha precisato che “la disciplina del Rdc vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco”.

Nel complesso, gli accertamenti effettuati hanno consentito di constatare importi indebitamente percepiti, da parte dei 29 soggetti denunciati, superiori 330.000 euro. I responsabili sono stati, inoltre, segnalati all’INPS per il recupero delle somme indebitamente richieste e ottenute.

L’attività di servizio testimonia il ruolo della Guardia di finanza a contrasto delle frodi nel settore previdenziale e assistenziale, confermando l’impegno a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando di disperdere risorse a beneficio di soggetti che non ne hanno diritto.

Si rappresenta che l’attività è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca dei beni eventualmente sequestrati a favore dell’Erario e dei creditori.