Le compagnie aeree hanno finalmente iniziato a rimborsare in denaro ai passeggeri i voucher emessi lo scorso anno per i titoli di viaggio annullati a causa Covid, tuttavia non si tratta di un percorso in discesa. Confconsumatori, che porta ad esempio tre casi risolti, mette in guardia i passeggeri sugli atteggiamenti scorretti e sull’importanza di inoltrare richieste scritte di rimborso alla scadenza dei 12 mesi dall’emissione.
TRE CASI RISOLTI– I voucher emessi per titoli di viaggio (aereo, nave, treno, bus a lunga percorrenza) hanno una validità di dodici mesi confermata dai vari provvedimenti di legge intervenuti nel tempo. Tuttavia non sempre, allo scadere dell’anno, le compagnie rimborsano. Confconsumatori, a esempio, è dovuta intervenire in molti casi, tra cui – a titolo esemplificativo – quelli di tre siciliani che avevano voucher per voli cancellati in seguito all’emergenza Covid. L’associazione ha ottenuto il rimborso per un catanese che l’1 maggio 2020 doveva recarsi a Berlino per rientrare il 5. Nel secondo caso risolto, una passeggera della provincia di Catania che doveva viaggiare a fine aprile 2020 a Venezia, si era scontrata con la compagnia che addirittura aveva tentato non solo di evitare il rimborso, ma aveva anche esteso il termine di validità del voucher senza espressa richiesta dell’interessata. Infine, l’intervento di Confconsumatori si è reso necessario anche per un giovane di Siracusa che a metà marzo 2020 doveva viaggiare da Catania a Torino e rientrare da Milano Malpensa.
I CONSIGLI PER I PASSEGGERI – Purtroppo esistono ancora “sacche di resistenza” e spesso le compagnie assumono atteggiamenti scorretti non rimborsando o frapponendo giustificazioni “burocratiche” del tutto infondate ed ingiustificate. Tuttavia, riteniamo che in molti casi i rimborsi non arrivino a causa dalla mancata richiesta dei passeggeri e, quindi, consigliamo ai consumatori, appena scade il termine annuale decorrente dalla data di emissione del voucher, di richiedere il rimborso in denaro. Infine, bisogna segnalare anche che, avvicinandosi la scadenza del voucher, le compagnie aeree o le agenzie di viaggio che hanno venduto i loro biglietti diffondono notizie fuorvianti, a cui non bisogna dare credito, sostenendo che la scadenza significa perdere ogni diritto; e quindi tentano di spingere i passeggeri ad una proroga del voucher. Ma, al contrario, la scadenza del voucher senza utilizzazione dà diritto ad avere il rimborso in denaro senza attendere ulteriormente.
«La nostra battaglia continua. Abbiamo sostenuto sin dal primo momento l’importanza del rimborso in denaro– hanno dichiarato Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori e l’avvocato Carmelo Calì, Responsabile nazionale trasporti – ancor più oggi nel momento in cui quelle stesse previsioni di legge, che hanno penalizzato inizialmente i consumatori, una volta trascorsi dodici mesi riconoscono ai passeggeri quella possibilità che doveva essere loro concessa da subito».
I consumatori che non hanno ancora ricevuto i rimborsi possono rivolgersi online alla Confconsumatori attraverso il sito internet dell’associazione: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/