W l’Italia: un falso broker, oggi arrestato dalle forze dell’ordine, in tre anni aveva raccolto tre milioni e mezzo di euro. Il suo metodo: fake news sulle sue capacità (“enfant prodige”); vita da “ricco arrivato e amico di noti e potenti” (inclusi pascià…) strombazzata a destra e a manca (facile nel 2019 grazie alla Rete); procacciatori complici; e, ovviamente, persone che di conseguenza davano lui fiducia e gli affidavano il loro denaro, tra Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Svizzera e Principato di Monaco.
Una trama facile per un film più o meno “di cassetta” su un filone che ha un suo pregio e un suo pubblico. E mentre di quest’ultimo non siamo in grado di ipotizzare quanto invidioso o guardone o semplicemente ludico, per coloro che hanno affidato a questo broker i complessivi tre milioni e mezzo di euro possiamo ipotizzare montagne di osservazioni, deduzioni, valutazioni e, di conseguenza, continuare a lanciare i nostri “all’erta”.
Alla base delle nostre osservazioni, per rifare il verso ad una molto conosciuta canzone di alcuni fa, possiamo dire: “soldi, soldi, soldi, chi ha tanti soldi vive come un pascià” che – niente di nuovo o logorato nel tempo, per carità – è quello che ispira mediamente ogni essere umano. Il problema nasce quando ci si chiede come fare questi soldi… e ognuno ha i suoi metodi, legittimi e illegittimi. Noi, ovviamente, peroriamo quelli legittimi, ma non riusciamo a chiudere gli occhi di fronte a quelli illegittimi. Non perché vogliamo rinnovare “banalmente” una sorta di “ladri in galera”, ma perché ci interessano (civicamente, antropologicamente e psicologicamente) quelli che affidano i propri soldi a persone come il nostro broker.
Certo, non sono molto diversi da quelli che comprano un “gratta e vinci”… è solo questione di dimensioni e disponibilità, ma l’aspetto umano alla base è simile. Se qualcuno sta pensando che siamo pronti ad indossare una tunica
da monaco ed incominciare ad infierire contro il “dio denaro” in nome di non sappiamo quali altri “sani” principi… si sbaglia. Per noi il denaro non è né Dio né Satana, è valuta di scambio, punto e basta. A noi interessa che le persone facciano quanto ritengono più opportuno, rispettando le leggi e tutte le forme di vita, e che abbiano cognizione di causa ed effetto in questo loro agire.
E siamo qui a ribadire che, a parte le mitiche vincite alle lotterie che ogni tanto compaiono sulle cronache locali dei media con tanto di foto davanti alla tabaccheria che ha venduto il biglietto vincente, i soldi si fanno sì rischiando (in tutti i modi legali in cui la parola “rischio” possa essere intesa e utilizzata), ma prima informandosi, anche col supporto di qualcuno di fiducia che si presume ne sappia più di noi. Nello specifico non sappiamo chi sono le persone coinvolte in questa vicenda ma, qualunque sia il motivo (e il loro stato patrimoniale) per cui hanno deciso di affidare i propri soldi a questo broker, rimane una fatto indiscutibile: loro avevano altre aspettative e il loro essere disinformati, creduloni (le credenziali e le esternalizzazioni dell’”enfant prodige” erano grossolanamente per allocchi) ha contribuito al malaffare.
Malaffare che è bene ricordare non ha solo un costo per le vittime, ma anche per l’intera comunità (le forze dell’ordine
e le funzioni varie della giustizia sono pagate da noi contribuenti). Quindi l’ignoranza di questi investitori di fatto allocchi, la paghiamo tutti.
Va da sé che la responsabilità e il costo, oltre che individuali diventano anche collettivi. Dove per responsabilità collettiva dobbiamo considerare che la nostra comunità non ha sufficientemente dato gli strumenti ad ognuno per non incappare in questo broker (formazione individuale: educazione e responsabilità civica; poteri e azioni delle autorità: prevenzione e repressione delle fake news) che si sommano alle caratteristiche genetiche di ognuno.
Noi di Aduc – privati no-profit che non usiamo e non vogliamo finanziamenti pubblici – facciamo anche oltre il nostro possibile, ma ci rendiamo conto di essere una goccia in un mare incontrollabile e molto, molto ondoso. Per esempio, per chi vuole investire diamo consigli per non farsi male con un decalogo per l’investitore finanziario non esperto…. ma fermiamo poco coloro che con gli occhioni lucidi per aver visto l’auto di lusso sulla costa Azzurra, si immedesimano in chi la guida e danno i soldi al nostro broker. Abbiamo bisogno di aiuto, soprattutto da parte delle istituzioni, soprattutto per informazione e prevenzione, non solo per la repressione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc