Tengono i consumi a fine 2018, grazie soprattutto a mobilità e comunicazioni. A dicembre fiducia dei consumatori e delle imprese in calo.
L’ultimo quarto del 2018 è caratterizzato da una buona tenuta dei consumi. Le ragioni sono due. La prima riguarda la mobilità in ottobre, area in cui i beni e i servizi crescono come rimbalzo congiunturale su settembre e sostengono, quindi, tutto l’ultimo bimestre dello scorso anno. La seconda riguarda il marketing, le iniziative promozionali e le dinamiche di prezzo fortemente contenute (es. per gli elettrodomestici).
La vitalità delle imprese della produzione e della distribuzione si traduce, pertanto, in un sostegno alla propensione al consumo, anche come risposta a un quadro macroeconomico fortemente debilitato alla cui precaria salute non ha giovato l’incerto procedere della Legge di Bilancio. Questa residua reattività dei consumi comporta che, per adesso, sembra scongiurata la recessione tecnica. Si prevede, infatti, un Pil non decrescente nell’ultima parte dello scorso anno.
Nel mese di novembre la produzione industriale è diminuita dell’1,6% su base mensile, al netto dei fattori stagionali, e del 2,6% su base annua. Nello stesso mese, l’occupazione non ha registrato variazioni di rilievo rispetto al mese precedente. A dicembre la fiducia ha mostrato un deterioramento sia tra i consumatori, sia tra gli imprenditori: il clima di fiducia delle famiglie ha registrato un peggioramento dell’1,4% mensile, mentre il sentiment delle imprese ha consolidato la tendenza al ridimensionamento, in atto da luglio, con un calo dell’1,2% rispetto a novembre.