Dobbiamo confessare che avevamo fatto un balzo dalla sedia alla notizia che la povertà assoluta era diminuita del 60%, in appena 8 mesi. L’annuncio era stato dato dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e ripreso dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Soddisfatta, anche, la vice ministra dell’Economia, Laura Castelli (M5S).
Vuoi vedere, ci siamo detti, che con il Reddito di cittadinanza (RdC) la povertà sarà abolita, come sosteneva il ministro Di Maio, visto che il 60% in meno, in pochi mesi, è stato un ottimo risultato? Avevamo espresso alcuni dubbi sui calcoli ma, ci siamo detti, che occorre dare fiducia e non essere sempre i dubbiosi di turno, rimandando, però, a data successiva, una precisa analisi dei numeri.
Ebbene, era tutta una bufala.
La povertà non è diminuita del 60%.
Se così fosse, i poveri assoluti, quelli che mancano di beni e servizi essenziali, sarebbero scesi dai 5 milioni, calcolati dall’Istat, a 2 milioni.
La bufala consiste nel prevedere gli effetti di una legge, cioè il RdC, che è diverso dal costatare gli effetti di una legge.
Così si è scoperto l’arcano: hanno confuso le congetture con la realtà. Può un governo, nella sua massima rappresentanza, giocare con un dramma quale è la povertà?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc