Istat: al 1° gennaio 2019 si stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 391mila residenti, oltre 90mila in meno sull’anno precedente (-1,5 per mille).
La popolazione di cittadinanza italiana scende a 55 milioni 157mila unità (-3,3 per mille). I cittadini stranieri residenti sono 5 milioni 234mila (+17,4 per mille) e rappresentano l’8,7% della popolazione totale.
Nel 2018 si conteggiano 449mila nascite, ossia 9mila in meno del precedente minimo registrato nel 2017. Rispetto al 2008 risultano 128mila nati in meno.
I decessi sono 636mila, 13mila in meno del 2017. In rapporto al numero di residenti, nel 2018 sono deceduti 10,5 individui ogni mille abitanti, contro i 10,7 del 2017.
Il saldo naturale nel 2018 è negativo (-187mila), risultando il secondo livello più basso nella storia dopo quello del 2017 (-191mila).
Il saldo migratorio con l’estero, positivo per 190mila unità, registra un lieve incremento sull’anno precedente, quando risultò pari a +188mila. Aumentano sia le immigrazioni, pari a 349mila (+1,7%), sia le emigrazioni, 160mila (+3,1%).
I flussi in ingresso, perlopiù dovuti a cittadini stranieri (302mila), hanno toccato il livello più alto degli ultimi sei anni. Solo 40mila emigrazioni per l’estero, su complessive 160mila, coinvolgono cittadini stranieri.
Tra i cittadini italiani continuano a essere più numerose le partenze dei ritorni. Nel 2018 risultano, infatti, 47mila rimpatri e 120mila espatri.
Il numero medio di figli per donna (1,32) risulta invariato rispetto all’anno precedente. L’età media al parto continua a crescere, toccando per la prima volta la soglia dei 32 anni.
La fecondità misurata lungo le varie generazioni femminili, anziché per anni di calendario, non ha mai smesso di calare. Tra le donne nate nel 1940 e quelle del 1968 la fecondità diminuisce con regolarità da 2,16 a 1,53 figli.
Nel 2018 si registra un nuovo aumento della speranza di vita alla nascita. Per gli uomini la stima è di 80,8 anni (+0,2 sul 2017) mentre per le donne è di 85,2 anni (+0,3).