Il Comune di Milano proseguirà l’accoglienza di secondo livello dei migranti che hanno ottenuto una forma di protezione internazionale.
Attualmente, nell’ambito del sistema Sai (Sistema di accoglienza e integrazione, ex Sprar, ex Siproimi), l’Amministrazione ha in corso progetti di ospitalità e integrazione per un totale di 542 posti dedicati agli adulti e 15 posti dedicati ai migranti più vulnerabili, che si trovano in una condizione di disagio mentale o sanitario. I progetti scadono il 31 dicembre di quest’anno.
La rete dei progetti Sai è finanziata con risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo (FNPSA) di cui l’Amministrazione ha chiesto di poter usufruire anche per il triennio 2023-2025, ottenendo dal Governo un finanziamento di circa 28, 5 milioni di euro.
Il Comune avvierà a questo punto un percorso di coprogrammazione con gli enti del Terzo settore che si occupano di accoglienza per una lettura condivisa del fenomeno e assicurare la prosecuzione dei progetti e il rafforzamento del sistema Sai.
“Il Comune di Milano – dichiara l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé – è da anni in prima fila nella realizzazione di programmi di accoglienza e integrazione di secondo livello per i migranti che arrivano in città. Siamo contenti che il governo abbia riconosciuto il buon lavoro fatto. Fondamentale, però, è non dimenticare l’emergenza che negli ultimi mesi ha riguardato i minori stranieri non accompagnati: sono oltre 1200 quelli in carico all’Amministrazione, a fronte di soli 400 posti autorizzati dal Governo nell’ambito del sistema Sai a loro specificamente dedicati. Il sistema nelle grandi città è saturo, occorre dare attuazione alla legge Zampa e prevedere un meccanismo di redistribuzione a livello nazionale che allenti la pressione sui grandi centri urbani e permetta agli enti locali di sviluppare percorsi di inclusione di qualità anche per questi ragazzi”.