Domani 12 luglio è il compleanno di Malala, compie 16 anni, questo giorno sarà d’ora in poi celebrato come la Giornata di Malala; la ragazzina pakistana − colpita l’anno scorso da un talebano mentre andava a scuola e diventata simbolo del diritto delle bambine ad avere un’istruzione. Malala sostiene la Campagna di Plan “Because I am a Girl” e con il suo compleanno si segna l’inizio dei 100 giorni che mancano all’11 ottobre ovvero alla Giornata Internazionale della Bambina che coincide con la celebrazione nel mondo della Campagna.
Proprio in occasione del compleanno di Malala, Plan Italia annuncia che Elena di Cioccio ha accettato di diventare la testimonial in Italia della Campagna “Because I am a Girl”. L’attrice e conduttrice televisiva ha maturato la sua scelta di unirsi alla causa della onlus, dopo aver visitato i progetti di Plan in Ghana, dove ha potuto toccare con mano l’importanza del girl empowerment tramite progetti mirati, come quelli sul microcredito femminile, sull’efficacia dell’istruzione delle bambine come strumento per uscire dalla povertà e quindi sulla necessità di riportare a scuola le ragazzine che per varie ragioni se ne sono allontanate. In Ghana ciò avviene anche utilizzando uno sport a loro molto caro: il calcio. Infatti in Ghana Plan, che opera nel Paese dal 1992 e ha aiutato 28.379 bambini presenti in 300 comunità, ha utilizzato la passione per questo sport da parte delle adolescenti per richiamarle a scuola, aumentandone la frequenza del 15%: in passato l’abbandono scolastico era del 60%, il doppio rispetto a quello dei coetanei maschi.
Tramite il calcio si è focalizzata l’attenzione sull’importanza dell’istruzione nel costruirsi un futuro, sui diritti delle bambine e sull’uguaglianza di genere. Questi temi sono molto cari a Elena Di Cioccio per motivi sia personali sia professionali; la conduttrice si è commossa e appassionata nel vedere il coraggio e la forza con cui le ragazze affrontano il difficile percorso verso l’istruzione e l’emancipazione di genere, trovandosi a combattere ogni giorno contro un ventaglio di discriminazioni che abusano del loro corpo con la pratica delle mutilazioni genitali, le spingono a sposarsi prematuramente e a lasciare la scuola, permettono violenze psicologiche e fisiche.
“La discriminazione di genere” – sottolina Elena Di Cioccio – “miete vittime in tutto il pianeta a prescindere dalla geolocalizzazione. Se nei paesi sviluppati, ricchi di cultura umanista, gonfi di benessere, dove le regole sociali dovrebbero garantire una certa equità, ad uccidere le donne sono la follia del possesso, la gelosia o la competizione uomo-donna. Nei luoghi dove manca tutto, dove ricchezza e istruzione sono appannaggio di pochi, la lotta per la sopravvivenza diviene feroce e sono gli indivuidi fisicamente più fragili a subirne le conseguenze. Ci sono nazioni che cooperano allo sviluppo dei mercati mondiali e che sul loro suolo ammettono, giustificano e perpetrano ogni tipo di abuso nei confronti del genere femminile. Genere Femminile. L’altra metà dell’umanità. Quella che genera. La vera rivoluzione del prossimo secolo sarà quella di dare valore all’essere umano con tutte le sue differenze”.
Elena di Cioccio è stata un una delle principali protagoniste del recente evento televisivo su La7 di Plan Italia, “Prima le ragazze! Girls first!” con cui la onlus ha lanciato il suo ritorno in Italia dopo 50 anni. Migliaia le chiamate per esprimere l’adesione a Plan Italia e a condividere l’importanza del tema della lotta alla discriminazione delle bambine. La Campagna Internazionale di Plan “Because I am a Girl” ha come obiettivo un’istruzione di qualità di almeno nove anni per 4 milioni di bambine nel mondo che a causa della povertà rischiano di rimanere ai margini della società; anche quest’anno sarà celebrata l’11 ottobre in occasione della Giornata Internazionale della Bambina; l’anno scorso il pianeta si è illuminato di rosa: dall’Empire State Building alla London Eye di Londra, dalle Cascate del Niagara alle Piramidi d’Egitto, dalla Sirenetta ai principali monumenti indiani. Anche Plan Italia ha fatto la sua parte illuminando l’Ottagono della Galleria di Vittorio Emanuele II a Milano. Un’ondata rosa che ha attraversato il mondo per focalizzare l’attenzione sulle bambine, sui loro diritti.