I Celti cavalcano la tempesta e i Monti Silbillini si tingono d’Irlanda

Una porta incantata su un mondo altro, una sospensione dal tempo, un ingresso nel regno di fate, elfi e mazzamurelli. Ancora una volta Montelago. E i Monti Sibillini si tingono magicamente d’Irlanda e di visioni. Non basta la pioggia a fermare la festa: nella splendida cornice di Taverne di Serravalle di Chienti (Mc), nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, i Celti cavalcano la tempesta, e l’evento fantasy dell’anno chiude i battenti della 14ª edizione in grande stile, confermando di essere molto più che un Festival.
Così in migliaia hanno salutato l’alba, questa mattina, stretti nell’abbraccio degli ultimi fuochi, dopo un lungo weekend vissuto all’aria aperta, tra sole e pioggia, vento, lampi, arcobaleni e di nuovo sole, all’insegna della libertà e della riscoperta dei maestri – i Druidi – che percepiscono le forze della Natura, al di là di certificati d’eccellenza, stelle di riconoscimento e recensioni da tavolino, in direzione ostinata e celtica. Sogno anti-burocratico di una società che ritorna alle origini, riappropriandosi dei suoi spazi e della sua umanità, questo è il Popolo di Montelago, fantasy per vocazione, differente per scelta, protagonista di un viaggio eccezionale, tra le sponde di antichi saperi e nuovi orizzonti da esplorare.
A cominciare dal programma della Tenda Tolkien, a cura del “Frodo” prof. Cesare Catà, in cui sono stati proposti alcuni dei Magical Afternoon dedicati ai grandi scrittori, si è ascoltato parlare di San Patrizio, si sono letti i libri de Il Cerchio, si è discusso di Jedi e Druidi, si sono celebrati i matrimoni celtici.
Mai così forte il cartellone dei concerti, che ha riunito sui palchi le stelle più luminose della musica celtica internazionale: da Davy Spillane, numero uno al mondo della uilleann pipes – la cornamusa irlandese – special guest della superband The Storm, alla world music dei Kíla, artisti-maestri che hanno rivoluzionato la storia della musica celtica, passando per The Real McKenzies, Matching Ties, Plantec, The Moorings, Broken Bow, Albaluna, senza dimenticare jam session e live a stretto contatto con il pubblico.
E ancora sport, col torneo di Rugby vinto da Perugia, giochi celtici, attività outdoor, rievocazione storica, battaglie e combattimenti, stage musicali, artigianali, danze, giochi, fuochi sacri sulle note dell’inno composto da Màlleus, in un tripudio di emozioni, tra magia e realtà, destinato a lasciare il segno.
Anche questa edizione, come le precedenti, si è svolta in sicurezza e tranquillità, senza incidenti, grazie alla collaborazione con il Comune di Serravalle di Chienti, la Protezione Civile della Regione Marche, le Forze dell’Ordine che hanno effettuato capillari controlli, all’insostituibile contributo delle organizzazioni di Pronto Soccorso coinvolte e all’impegno di centinaia di volontari.